Qualche tempo fa mi è capitato di lavorare con Paolo in merito al tema “amore e passione”. Finito il lavoro fatto insieme gli ho chiesto una testimonianza di qualche riga da inserire nel sito, in merito ai risultati che aveva raggiunto anche grazie al lavoro fatto insieme. Le poche righe sono diventate una pagina di word ed erano parole troppo belle per tagliarne anche solo una parte. Quindi ho deciso di pubblicare qui il commento di Paolo, condividendolo con tutti/e voi… Buona lettura!
“Personalmente mi sono sempre considerato una persona “forte”, in tutti i sensi in cui questo aggettivo si può declinare: ho sempre avuto un carattere deciso, sostenuto da una razionalità di ferro, una solida autostima, che mi ha portato a ottenere risultati invidiabili per quello che può concernere un ragazzo della mia età. Invulnerabile, o quasi. Fino a quando una domenica come tante altre R., la mia ragazza da sette anni, la mia migliore amica da sempre, la vera radice della mia vita, svegliandosi al mio fianco mi ha detto quattro semplici cose: che non mi amava più, che da tempo non aveva voglia di stare con me, che c’era un altro uomo nei suoi pensieri e che, per quanto sofferta fosse questa presa di coscienza, non aveva nessuna intenzione di fare qualcosa per cambiare la situazione. In pratica, che era finita, stavolta per davvero, e senza ritorno. Un ciao di sola andata per una nuova destinazione.
E’ sorprendente quanto si possa sentire la debolezza in noi, quando normalmente si è abituati a sentirsi invulnerabili. Da quella mattina è iniziato una caduta per me senza precedenti, che mi ha portato a tre mesi da quella mattina di febbraio a svegliarmi con una flebo al braccio in un letto di corsia. Ero la diafana ombra di quello che ero stato, o che almeno ritenevo di essere.
Una cosa era certa: non poteva finire così e volevo tornare a stare bene. Ed è così che mi sono ricordato che Chiara, mia amica da anni, forse poteva darmi una mano. Abbiamo cominciato un percorso insieme, ripartendo da zero, da quello che sono, che voglio e dal fatto che non è vero che valgo meno di zero, solo perché la persona che amavo e che mi conosceva più di ogni altra mi ha trattato come se così fosse. Nel respiro, nei nostri pensieri, nella voglia di farcela c’è la strada della risalita. E farlo con una guida esperta (oltre che un’amica preziosa) come Chiara, è di certo una garanzia in più di poter raggiungere il risultato. Ognuno di noi può trovare le sue strade, ma credo che come cantano gli U2 “sometimes we can’t make it on our own”. A volte essere da soli è abbastanza, ma essere in due è meglio.
E ora sono qui, ad un anno dal punto più basso, in tutto un altro emisfero. Sto bene, mi sveglio la mattina con la voglia di uscire di casa e non vado a dormire più con la voglia di non svegliarmi la mattina dopo. Faccio un lavoro splendido, che mi continua a dare enormi soddisfazioni, ho degli amici che sono come fratelli e che ho riscoperto dopo anni di silenzio, ho delle prospettive per un futuro raggiante, e sto conoscendo un mare di persone. Tra queste alcune ragazze eccezionali, e sembrerà strano, ma il problema più grande è il fatidico “imbarazzo della scelta”. Non dico che andrà tutto sempre così, non vivo in un mondo di marzapane e so che le difficoltà sono sempre dietro l’angolo. Ma dovesse ricapitarmi di ricadere so che c’è il modo di rialzarsi. O almeno so che qualora non mi ricordassi chi sono e perché “valgo”, c’è una persona amica che sa indicarmi che la risposta è dentro me, e nei risultati che posso ottenere credendo in un futuro migliore”.
Paolo A. (‘82)
Lascia un commento