Trovo che niente come la quotidianeità offra spunti per raccontarci qualcosa sull’esperienza che abbiamo di noi stessi rispetto al mondo.
Ripiegando i calzini nel cassetto qualche giorno fa, riflettevo su uno dei 3 Principi, il Pensiero, e ancora una volta mi saltata per la testa un’analogia: quella che i pensieri sono come i vestiti.
A volte un vestito ci piace al punto che diventa un capo saldo. A volte un vestito ci piace così tanto, che finiamo per riempirci l’armadio di capi d’abbigliamento dal taglio simile magari cambiando solo il colore.
Alcuni vestiti ci stanno a pennello, quasi come se fossero stati confezionati per noi. Alcuni vestiti invece non ci valorizzano affatto: magari li abbiamo comprati perché ci piaceva come stavano su un’altra persona, ma poi una volta che li abbiamo indossati, l’effetto su di noi era completamente diverso.
Ci sono i vestiti che fatichiamo a buttare anche quando hanno fatto il loro tempo e, quelli che non osiamo mettere perché “chissà cosa penseranno gli altri di me”.
I pensieri decisamente sono come i vestiti e quando dimentichiamo quale sia la loro vera funzione, finisce che crediamo a qualche livello che facciano parte di noi. Che siano qualcosa che in fondo ci rappresenta. Ecco che allora questo capo di abbigliamento diventa “qualcosa che è nel tuo stile” mentre un altro è “quanto di più distante da me esista”.
Eppure proprio come i vestiti persino quel capo improponibile, secondo i tuoi canoni, non solo esiste, ma esiste persino qualcuno disposto a metterlo con orgoglio.
Pazzesco, no?
Proprio come facciamo con i vestiti, passiamo la maggior parte della nostra vita a indossare pensieri. Li prendiamo dall’infinito potenziale di creazione che abbiamo. Li scegliamo tra milioni di altri e li investiamo di importanza. Ecco che i pensieri diventano le nostre idee. Le nostre idee diventano ciò in cui crediamo: e alla fine quello che crediamo diventa il modo (l’unico) in cui noi sperimentiamo la vita.
Eppure i pensieri esattamente come i vestiti, non fanno parte della nostra essenza. Sono transitori mentre permanente sarà l’atto di vestirci o pensare.
Avere dei propri vestiti è bello e divertente. Spesso è estremamente utile. A volte è l’unica cosa che ci mantiene in vita in condizioni difficili.
I pensieri a volte ci salvano, ci fanno andare oltre, ci piacciono. Tuttavia i pensieri esattamente come i vestiti, sono solo qualcosa che possiamo indossare per un po’ ma per natura sono transitori e sempre possono essere dismessi.
Essi non dicono nulla di noi, più del significato che diamo loro. E a prescindere da quello che penseranno gli altri, abbiamo sempre la possibilità di osare un nuovo pensiero e sperimentare la nostra intera esistenza in modo nuovo.
A presto,
Chiara
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