Vivere ispirati non è una questione di scelta, né una questione di motivazione.
L’ispirazione non è qualcosa che perdura costantemente: fluttua. A volte siamo ispirati a volte non lo siamo. Negli anni ho capito che si può predisporre il terreno per l’ispirazione ma essa non si può forzare.
Io amo scrivere, ma non sempre sono ispirata a farlo. Amo il ballo, ma non sempre sono ispirata a ballare.
Nel processo di ispirazione esiste un momento in cui la “vena” si esaurisce. Non lo fa perché non siamo abbastanza motivati o concentrati. Lo fa perché così come arriva, poi passa.
Il processo di ispirazione è un movimento. C’è un alto e c’è un basso. C’è un su e c’è un giù. La creazione di ciò che vuoi prende forma proprio nell’andirivieni.
Dalla crescita di un figlio, alla scrittura di un libro, dal vivere una relazione al preparare un esame, dallo scrivere qualcosa di ispirante su un social a creare un menù unico per la prossima cena di famiglia, dal dare il via a un nuovo progetto lavorativo all’iniziare una collaborazione, ci saranno sempre momenti di grande sprint creativo alternati a momenti di stallo, in cui le idee sembrano congelarsi.
I momenti di stallo sono parte essenziale del processo di ispirazione.
Quando sei in stallo, quello che accade è che ti senti vuoto. Fermo. Probabilmente quando vivi o hai vissuto questi momenti, hai iniziato ad agitarti credendo che quello stop fosse un segnale che qualcosa non funziona in te o nel progetto.
Eppure il momento di stallo è l’unica cosa che può permetterti di valutare ciò che hai creato fino a quel momento e fare spazio perché nuova ispirazione possa sgorgare da dentro di te, riversandosi poi ancora una volta all’esterno di te.
La nostra ispirazione funziona un pò come le vecchie batterie dei cellulari. Dovevi lasciare che si scaricassero del tutto prima di ricaricarle e quando le mettevi in carica, lo facevi con il dispositivo spento mentre tu ti dedicavi ad altro. L’ispirazione non la puoi tenere sempre in carica, perché per potersi rinnovare deve prima esaurirsi completamente.
Per evitare di sentire il vuoto che lascia una vena ispirata che si esaurisce, le persone riempiono il loro tempo di cose, persone, eventi, commenti. Eppure quando smettono di avere paura di quel vuoto e riposano in esso, senza aggiungere stimoli, una nuova vena carica di oro creativo e ispirato le travolgerà in tutta la sua bellezza.
Vuoto e ispirazione. Ispirazione e vuoto. La creazione di quello che vuoi è il risultato del controbilanciarsi di queste due forze. Una non è meglio dell’altra ed entrambe sono essenziali.
Sentire il vuoto, non è poetico. A volte spaventa. A volte può farti credere di essere sull’orlo di un precipizio. Eppure quando smetti di temere la caduta, non potrai fare altro che sentire lo spazio che ti nutre nel vuoto.
Non esistono sconti. Non puoi avere l’uno senza l’altro. Tuttavia puoi smettere di temere la tua esperienza del vuoto. Puoi smettere di avere paura di quello che senti quando non hai idee, non sai che fare, non sei ispirato… non sai…
E quando lo spazio del vuoto raggiungerà e ripulirà ogni angolo stanco del tuo animo, allora il vento dell’ispirazione sarà libero di soffiare di nuovo dentro di te.
Non temere il vuoto. Senza vuoto non esiste ispirazione.
A presto dalla tua life coach,
Chiara
Ciao
Ma cosa vuoi dire con la parola vuoto,
Paura ?
@Rudy: Ciao Rudy benvenuto. Con la parola vuoto non intendo la paura, tuttavia la tua domanda è molto sensata, dato che spesso molte persone associano alla sensazione di vuoto anche la paura. Ora, la paura non ha nulla a che fare con il vuoto. Il vuoto è vuoto: ovvero uno spazio di nulla. Alcune persone ne sono spaventate e tutti ogni tanto quando ci misuriamo con questo vuoto possiamo provare sensazioni contrastanti. Quando però ci rendiamo conto che il vuoto (e quindi anche l’assenza totale di stimoli) è parte fondamentale del processo di ispirazione, diventa tutto molto rilassante e paradossalmente l’ispirazione ribussa alla nostra porta. Ti ho risposto? Buona giornata
Cara Chiara,
dopo lungo tempo torno a scriverti 🙂
In questo momento della mia vita mi trovo proprio in questo stallo di cui scrivi…non so nulla in questo momento, nemmeno di me stessa oserei dire. Da un lato sento che posso stare serena in questo “non sapere nulla”, dall’altro mi chiedo: “Ma quanto durerà questo momento? Come posso stare ferma a farne nulla e non sapere più nulla, non riconoscermi quasi più?” A volte la mia mente é davvero molto agitata, tanto che la sensazione é quella di dovermi spingere a fare qualcosa per forza, ma poi alla fine penso che la mia saggezza ha la meglio, perché sento che ho necessità di stare ferma ora.
Vorrei solo chiederti, se é normale che mi senta smarrita. Certo a volte ho paura, come dici tu mi sento davanti ad un precipizio e mi dico se ci cado non torno più su ed é finita.
Ma c’é anche un interessante rovescio della medaglia: questo stare ferma, semplicemente in osservazione, mi sta permettendo di lasciar andare tutti quei pensieri, tutte quelle credenze non adatte a me. Si, penso sia il momento di lasciar accadere tutto questo e semplicemente aver fiducia nel processo 🙂
Grazie Chiara per questo post.
Un forte abbraccio dalla Svizzera 🙂
Grazie Chiara, mi ha fatto così bene leggerti. Un abbraccio.
@Sara P: Ciao Sara! Bentrovata. Ho letto con piacere tutto il tuo commento e l’ho trovato bellissimo e illuminante. Credo che tutti possano rispecchiarsi in quello che scrivi. Torna a trovarmi!
@Alessandra: Prego Alessandra, sono felice di sapere che il risultato della lettura è stato buono!