ATTENZIONE! Se non hai tempo adesso di leggere questo post, tornaci quando avrai 9 minuti e la voglia di leggerlo. Lo scopo del post di oggi è mostrare alcune cose potenti sul funzionamento delle intuizioni personali, una volta che si inizia a guardare nella direzione dei 3 Principi.

COACHING VERTICALE E 3 PRINCIPI
La comprensione dei 3 principi nel coaching verticale, quello che cioè si base sull’elevare la visione del cliente per permettergli di guardare la vita da una prospettiva più ampia, permette a chiunque di avanzare nella direzione che desidera con più chiarezza, determinazione e fluidità.
Quella che segue è la sbobinatura di una mia sessione di coaching che feci nel 2015 con Giada, una mia cliente. Il testo avrebbe dovuto essere parte di un capitolo della prima versione del libro “3 SETTIMANE CON IL GENIO”, che poi è stato riscritto.
Giada é una giovane professionista estremamente in gamba con cui Alessandro ed io facemmo un percorso di business coaching. Il suo ragazzo, Davide, é proprietario di una azienda che si muove in modo innovativo nel campo dell’agricoltura e aveva cercato Alessandro per creare un percorso su misura per lui e per i suoi dipendenti. Giada oltre che ad essere la sua compagna nella vita privata é il suo braccio destro lavorativo.
Buona lettura di questo inedito!
QUANDO LA COMPENSIONE AUMENTA, LE INTUIZIONI EMERGONO DA SE’
“[…] La prima cosa che domandai a Giada all’inizio della sessione di coaching, fu di parlarmi di quello che aveva compreso fino a quel punto. Mentre la ascoltavo mi fu chiaro che alcune cose che mi stava dicendo venivano dalla sua chiarezza mentale del momento, mentre altre dal ricordo di un momento di chiarezza mentale. Nel primo caso si avverte una sensazione di freschezza e leggerezza, nel secondo è evidente che la persona cerca di richiamare alla sua mente un momento indietro nel tempo in cui ha avuto una profonda realizzazione di qualcosa, ma in qualche modo se quel momento ha esaurito la sua funzione di esistere, sembrerà più il racconto di una pagina imparata a memoria da un libro, e porterà con sé la medesima sensazione di “lezione ripetuta a pappagallo”.
Nell’esplorazione dei 3 Principi emerge sempre più chiaro che non è mai ciò dici a fare la differenza e a impattare la vita della persona. E’ ciò che sta dietro ciò che dici con la parole a farlo. E se la sensazione che sta dietro di esse proviene da una tua profonda comprensione non ha importanza che parole userai, sarà inevitabile per la persona sintonizzarsi sulla verità a cui esse stanno puntando.
Giada ed io continuammo la nostra conversazione in un clima di relax, sebbene non mancassero momenti in cui lei si sentiva confusa ogni volta che non aveva subito la risposta pronta ad una mia domanda. Dopo una decina di minuti in cui si stava rilassando sul fatto che non era importante avere subito la risposta pronta (persino nel suo lavoro, o con il suo ragazzo) mi disse:
– La cosa che mi viene in mente in questo momento sulla Saggezza per esempio, è che è come un pilota automatico. E’ programmata per riportarmi sempre a casa, e anche se io non ho il controllo di tutti i miei pensieri, lei sa sempre come fare per farmi sintonizzare sui pensieri positivi per me. –
Trovai la sua intuizione fantastica, soprattutto per il fatto che dopo averla avuta inizio a parlare in modo estremamente calmo.
– Chiara, ma è fantastico – mi disse – sto da Dio. –
Rimanemmo un momento entrambe in compagnia di quella bella intuizione e sapevo di volermi spingere un poco più in là con lei. Allora le dissi:
– Questo che hai detto è estramamente vero. E’ verissimo che esistono pensieri che ci danno buone sensazioni e pensieri che ci danno sensazioni spiacevoli. E questo riguarda la nostra esperienza del nostro pensiero. Ora però vorrei che guardassimo in direzione del principio del Pensiero. Non tanto del tuo pensiero o del mio, di quando lo cataloghiamo buono o cattivo. Ma che guardassimo in direzione dell’universalità del Pensiero. –
– Chiara, non capisco cosa mi vuoi dire. Cioè, il punto non è forse che io abbia pensieri sempre più positivi e che diminuiscano quelli negativi? –
Di nuovo il pensiero di Giada si agitò e lei si sentì confusa. Tuttavia la confusione fu meno preoccupante, dato che stava già imparando a non dare troppo peso alla sensazione di sentirsi bloccata in qualcosa di sconosciuto. Fece un respiro e rimase in silenzio. Allora io le chiesi:
– D’accordo Giada, vediamo se riesco a spiegartelo con altre parole. Il punto non è che i tuoi pensieri siano sempre più positivi e che quelli negativi si diradino sempre più: quella è solo una conseguenza che accade naturalmente quando comprendiamo maggiormente la natura del Pensiero. –
Feci una pausa per sentire che Giada mi stesse seguendo.
Lei mi disse:
– Vai avanti, ti ascolto. –
Allora io proseguii dicendole:
– Voglio che ora pensi a un generatore di energia in un ospedale da campo per la cura dei feriti e alla bomba atomica. Probabilmente se punti il tuo sguardo sul primo, ti verrà naturale avere la sensazione che quel generatore sia cosa buona e che la bomba atomica sia pericolosa. Tuttavia ciò che sta alla base di entrambe è una manipolazione dell’energia. E l’energia in sé non è ne’ buona ne’ cattiva: l’energia è energia. Punto. E’ neutra nel suo essere senza forma. La stessa cosa vale per il Pensiero non è né buono, né cattivo. Il Pensiero semplicemente transita e si fa da noi percepire grazie al principio di Consapevolezza. Quando smetti di puntare lo sguardo sul generatore per ospedali o sulla bomba atomica, uscirai dall’illusione del buono o cattivo e inizierai a concentrarti sull’unica cosa conta: ovvero la natura dell’energia. La natura di ciò che sta prima di ogni catalogazione ed etichetta. Quando punti lo sguardo alla natura del Pensiero, inizi a vedere che con esso puoi creare ogni cosa. Che puoi pensare qualsiasi cosa. E la tua saggezza naturalmente ti segnalerà l’uso adatto di ogni pensiero che transiterà per la testa. Ti farà sapere cosa creare con esso. Ti farà sapere se e quando vale la pena di seguirlo. Punterà il tuo sguardo sempre più alla neutralità di esso, espandendo i confini della tua percezione della vita. –
Giada appena finii il discorso prese parola e di nuovo esclamò:
– Chiara… sto benissimo! Cioè questa cosa che mi hai appena detto mi ha chiarificato un sacco di domande che avevo. E’ proprio così! Mi sta venendo in mente un’immagine sul Pensiero. Non so se c’entra però… –
Invitai Giada ad andare avanti e lei mi proseguì dicendo:
– Hai presente il codice binario dei computer? Ecco in questo momento la sensazione che ho avuto è che il Pensiero sia come quel codice. Scorre sempre, e proprio come nel tuo esempio dell’energia, è un codice neutro. E’ solo una volta che entra nel computer, che per me in un certo senso rappresenta la nostra di mente, che assume dei significati… ma il codice non è né buono, né cattivo è che noi ci siamo abituati a percepirlo come tale rendendolo più reale di quello che è. –
Nell’ascoltare Giada ebbi io stessa una grande sensazione di benessere. Mi aveva appena dato l’imbeccata per proseguire la nostra conversazione sui Principi e sull’espansione della nostra comprensione. Allora usando la sua metafora andai avanti e dissi:
– Fantastico Giada. Ho un’ottima sensazione sul tuo esempio. Ok, diciamo allora che il Pensiero è il codice binario che si genera costantemente e scorre. Ho un’altra domanda per te: da dove arriva il codice binario? Da dove ha origine? … in altre parole se la natura del pensiero è transitare, da dove ha origine il suo flusso? –
In quel momento Giada per un attimo sprofondò nel panico. Rimase in silenzio e poi mi rispose:
– Non ci ho mai pensato… io non lo so da dove arrivi… –
Per qualche minuto non dissi nulla, per dare il tempo a Giada di esplorare la sensazione di “non sapere”. Allora lei aggiunse:
– Davvero Chiara, non lo so. Non ne ho idea –

Iniziai a parlarle del principio Mente. La sensazione che ebbi da subito è che per Giada fosse difficile cogliere quel che le stavo dicendo. Forse stavo usando termini troppo “spirituali” così semplicemente aggiustai il tiro e tornai a puntare lo sguardo alla praticità enorme che avevo io stessa sperimentato ogni volta che avevo avuto qualche squarcio di ciò che è Mente, e le dissi:
– Mente, come diceva Sydney Banks, è l’energia pura che esiste prima del Pensiero. E prima della contaminazione dei significati che diamo al nostro pensiero. E’ ciò che sperimentiamo quando sentiamo una sensazione di grande pace mentale. Abbiamo una sensazione di ciò che è Mente quando abbiamo una sensazione così bella che è praticamente impossibile descriverla agli altri a parole. E allo stesso tempo, pur sentendoci benissimo, sentiamo anche che quel che stiamo sentendo è perfettamente normale… che anzi, è la sensazione più naturale del mondo pur nella sua immensità. E’ quando non abbiamo bisogno di sapere, perché semplicemente sentiamo che sta andando tutto bene. Sono certa che ci siano già stati dei momenti nella tua vita in cui ti sei sentita così.-
A quel punto Giada tornò a prendere parola ed esclamò:
– Certo che ci sono stati dei momenti in cui mi sono sentita così. Adesso per esempio… Ma Chiara ti posso chiedere una cosa? –
– Spara! – risposi io.
– Perché al corso dei 4 giorni non mi hai parlato in questo modo dei 3 Principi? Cioè quello che mi stai dicendo ora, lo trovo infinitamente più utile di quello che mi hai detto in quei giorni… –
Ricordando l’esperienza di Giada dei 4 giorni, mi ricordai anche delle numerose volte in cui aveva pronunciato frasi simili, ogni volta che le parlavamo dei 3 Principi usando esempi nuovi e parole diverse. Così le risposi:
– Quando e se andrai a riascoltare la registrazione dei 4 giorni insieme ti metterai tu stessa a ridere, rendendoti conto che questa è la stessa frase che mi hai detto ogni volta in cui durante quei giorni, la tua comprensione aumentava… –
La sentii ridere di gusto dall’altro capo del filo telefonico. Così proseguii:
– Il motivo per cui ora ti parlo in questo modo dei 3 Principi, è che la mia comprensione sui Principi stessi, è diversa da quella che avevo 2 mesi fa. E lo è anche la tua. Non c’è fine alla comprensione che possiamo avere ed è questa la cosa straordinaria dei Principi. Ogni volta che vediamo qualcosa di nuovo, ne parleremo in maniera nuova. Ogni volta che comprendiamo qualcosa di nuovo sui 3 Principi, condividiamo con gli altri quel che abbiamo visto noi. Ma non puoi condividerlo finché non lo vedi. E quello che vedo ora è diverso da quello che vedevo un mese fa. E quello che vedi tu ora, anche. Tra una settimana quando avremo la nostra prossima sessione, anche allora sarà diverso. Questa è la differenza tra il parlare nella chiarezza di ciò che vedi nel momento e ricordare un momento di chiarezza. Il primo fa affidamento su ciò che c’è ora, e attinge dall’infinito potenziale che c’è in questo istante. Il secondo invece fa affidamento sul passato e su ciò che è stato una buona idea in quel momento, ma che oggi, già potrebbe essere un’idea vecchia e obsoleta, per quanto sensata. Quando comprendiamo sempre più sulla natura dei 3 Principi, sappiamo di poter sempre fare affidamento alla chiarezza che emerge in questo momento per interagire con qualsiasi cosa accada. Ed è questa la praticità di tutta la questione.
Perché non hai bisogno di creare grossi piani d’azione o risposte standard, né con i tuoi clienti, né con i tuoi fornitori, né con le persone che ami. Se inizi ad ascoltare la tua chiarezza del momento, sai sempre cosa fare o non fare. –
Giada fece ancora una volta un grande respiro al telefono e mi disse:
– Sto sentendo una tranquillità mai provata prima. Cioè ti dico la verità da dopo il corso, già sento che tante cose sono cambiate. Ma è come se in questo momento mi sentissi completamente espansa. É davvero bellissimo… –
– “Stay with the feeling” ovvero rimani in compagnia di quella sensazione Giada. Non ho altro da aggiungere. –
Giada ed io ci salutammo con una meravigliosa sensazione nell’aria.

Da Giada e dai tanti clienti incontrati in questi anni, ho imparato che quando la tua comprensione della vita si espande, sarà inevitabile vedere nuove prospettive e percepire la vita stessa in modi nuovi. Questa possibilità è sempre presente, ma non sempre siamo in grado di coglierla. Tuttavia quando smettiamo di mettere il carro davanti ai buoi sarà naturale che la nostra percezione torni ad essere più ampia.
E quando questo accade emergerà chiaro ancora una volta cosa fare, senza paura di perdere qualcosa o qualcuno e con l’autenticità di essere fedeli a quello che conta di più nel profondo di noi, nella vita, negli affetti, nel business.
Un abbraccio dalla vostra coach,
Chiara Grandin
PS: Hai letto tutto il post? Allora lascia anche un commento, con la sensazione che ti ha dato. Scrivimi cosa ti è venuto in mente che riguarda la tua vita mentre lo leggevi e fammi sapere se ti è stato utile! Ci vediamo la prossima settimana con un nuovo post…
In questo momento mi sembra di aver dimenticato tutto quello che ho imparato dai 3principi,mi rendo conto che ho sempre più fame di sapere. Il nn sentire nessuno intorno a me che parla dei 3 principi mi spaventa…allora prendo in mano il libro e vado a leggermi qualke pagina,ci dormo su e il giorno dopo tutto è meno pesante e più credibile….Grazie
@Sabrina: cara Sabrina, non c’è nulla di cui essere spaventati. Il fatto che ancora poche persone conoscano i principi, non rende pericoloso il mondo. Probabilmente rende le persone un pò meno lucide nel fare le proprie scelte, ma è anche vero che la Saggezza si muove in modi inaspettati e a volte ci sono persone che non conoscono affatto i principi che traggono le tue stesse conclusioni e si sentono comunque più felici e in pace. E poi ti dirò un’altra cosa: quando tu vivi con la comprensione dei principi, è inevitabile che le persone intorno a te ne vengano influenzate in un modo che sarà giusto per loro. Dai… è tutto più semplice di com’è ora nella tua testa!… ricorda che i pionieri in qualsiasi campo, vanno per primi ed essere primi a volte significa trascorrere dei momenti di solitudine. Che può rivelarsi essere proprio quello di cui magari hai voglia in questo momento. Stare tra te e te, con semplicità e senza troppe parole! Ti aspettiamo giovedì carissima!