A novembre 2014 mi trovavo a Londra per frequentare un corso tenuto da Aaron Turner, Mara Gleason e Barb Patterson, su come portare i 3 Principi nel Business. Tornai a casa con un senso di grandissima pace e tranquillità e nuove realizzazioni rispetto a “cosa fare” nei miei progetti lavorativi e in quelli dei miei clienti.
Qualche giorno dopo mi sentii telefonicamente con Giada, una ragazza estremamente in gamba con cui Alessandro ed io stavamo facendo un percorso di business coaching. Quella mattina Giada stava già piuttosto bene all’inizio della sessione, e non aveva particolari domande da pormi. Quindi le proposi di esplorare come in generale la nostra comprensione dei 3 Principi, favorisca le nostre migliori intuizione lavorative (e non solo).
Una delle cose che mi erano infatti rimaste più impresse durante il corso di Londra era una metafora fatta da Aaron Turner all’inizio del seminario che oggi voglio condividere con te.

carro da traino in legno
“Immaginiamo un carro trainato da un cavallo. Il carro rappresenta ciò che “FACCIAMO” nella nostra vita. Potremmo in un certo senso dire che il carro rappresenta la domanda che tutti noi abbiamo quando emerge un problema, una cosa da risolvere, ovvero “Che cosa dovrei fare in questa situazione?”. Guardando in direzione di questa domanda spesso iniziamo ad affannarci per dare fondamentalmente una sistemata al carro… oppure iniziamo a riempirlo o svuotarlo di quello che sentiamo giusto. O magari lo facciamo revisionare perché vada più veloce.
Il cavallo invece rappresenta la nostra COMPRENSIONE di cosa sta realmente accadendo. Dietro il cavallo si cela la domanda “Che cosa sta realmente accadendo? Dov’è il punto?”. Il cavallo rappresenta la nostra comprensione dei 3 Principi Universali di Mente, Pensiero e Consapevolezza. E di come in questo preciso momento stanno agendo nella nostra vita. In inglese come in italiano, esiste poi il vecchio detto di mettere il carro davanti ai buoi (o al cavallo). E in qualsiasi cosa noi sperimentiamo come problema, è esattamente questo ciò che accade.
Iniziamo a metterci in azione senza prima comprendere cosa stia accadendo davvero. Il punto è che ogni problema che sperimentiamo, ci da un’informazione: ed è che in quel momento la prima cosa da fare non è revisionare il carro, ma puntare lo sguardo al cavallo e a quello che sta realmente accadendo.
Solo dopo aver puntato lo sguardo al cavallo, allora ci si rivolge al carro, facendo tutti gli aggiustamenti che vanno fatti. Non prima. Se la comprensione di ciò che sta accadendo è bassa, non ha importanza quanto tratteremo con cura il carro. Il cavallo farà fatica a condurlo ovunque andrà. Ogni problema che sperimentiamo quindi ci fa sapere che non è mai una questione di carro.
E’ sempre una questione di cavallo. Il punto non è sapere cosa fare ma comprendere cosa sta accadendo. Solo dopo che la nostra comprensione è aumentata, se lo riterremo ancora utile entreremo in azione mettendo mano al carro. E a volte sapremo anche quando è il momento di svuotare il carro di ciò che c’era prima per riempirlo di cose nuove. E di fatto quanto più grande è la nostra comprensione dei principi, tanto più questo processo accadrà in modo naturale.”

carro con cavallo graffito
Nel coaching individuale e nel training prima di puntare lo sguardo a trovare soluzione e idee, la cosa fondamentale è che chi ci sta di fronte abbia la comprensione dello spazio da cui spontaneamente nascono e arrivano le soluzioni giuste.
Le soluzioni infatti a cui arriviamo sono transitorie, servono in quel momento e in quella situazione, mentre lo spazio da cui provengono è immutato e rimane sempre e costantemente a nostra disposizione, proponendoci soluzioni che sono davvero giuste per quello che ci serve adesso. E adesso. E adesso.
Buona settimana. Adesso.
Chiara
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