Immagina di essere seduto in una sala d’aspetto. C’è una porta di fronte a te ed è chiusa e non ti è dato vedere cosa ci sia dall’altra parte.
Intorno a te, ci sono poche persone, che entrano nella sala e poi se ne vanno senza prestarti attenzione.
Gli istanti trascorsi diventano minuti. I minuti diventano ore. Ti sale l’agitazione e ti senti a disagio. Sul tavolino davanti a te non ci sono riviste con cui puoi distrarti. Le sedie intorno sono vuote: non c’è nessuno tranne te. I pensieri ti assalgono.
Inizi a domandarti quanto ancora dovrai aspettare. Inizi a chiederti cosa si nasconde dietro quella porta… i dubbi lasciano il posto alle paure. Forse non sei al sicuro. Forse te ne dovresti andare da lì. C’è troppo silenzio, troppo spazio, troppa solitudine.
Poi ad un certo punto, non per tua volontà, qualcosa accade dentro di te e ti senti inspiegabilmente calmo. Nulla è cambiato: c’è sempre spazio, silenzio e solitudine, ma tutto quello che fino ad un attimo prima ti spaventava, ora non ti spaventa più.
Dalla porta proviene un rumore… “CLICK”… É la serratura della porta che si apre. Ti alzi, cammini verso di essa: poi oltrepassi la soglia. Hai fatto solo un passo, ma improvvisamente ti senti invadere da una sensazione di chiarezza mai provata prima. Vedi con chiarezza. Sai esattamente cosa fare.
Quello che ti ho appena descritto è quello che accade quando accediamo alla nostra chiarezza mentale. Nei miei post ne parlo spesso, ma stamattina facendo una sessione con una cliente, ho visto chiaramente qualcosa di cui parlo pochissimo.
Ovvero che l’anticamera della chiarezza mentale, spesso è proprio la confusione. Confusione è sinonimo anche di caos. Caos è sinonimo anche di energia senza forma, ovvero qualcosa di nebuloso che non è chiaro nella nostra testa. Ciò che è senza forma per me fa parte di quello spazio in cui sostiamo, prima di vedere con chiarezza.

sfera di cristallo su neve
L’esperienza che tutti noi abbiamo di questo spazio è soggettiva. Eppure ci sono dei punti in comune: nell’entrarci, quasi tutti ci agitiamo. Poi ci spaventiamo. Poi vorremmo scappare a gambe levate. Poi qualcosa scatta e la paura lascia il posto alla calma. La calma ci fa avanzare un passo dopo l’altro, e mentre avanziamo con la calma nel cuore ecco che entriamo in quello spazio intuitivo in cui le risposte semplicemente arrivano, le soluzioni diventano ovvie e la chiarezza ci spiana la strada.
Smetti di credere che per arrivare a vederci chiaro, dovrai prima eliminare i tuoi dubbi. Inizia ad aprirti alla possibilità che l’anticamera della chiarezza mentale, spesso è costellata di dubbi.
Anche se all’inizio potrebbero spaventarti, non sono affatto pericolosi da sentire, attraversare e inglobare nella chiarezza mentale che ti aspetta dietro quella porta che presto si spalancherà anche per te.
Dalla tua coach che non teme i momenti di confusione tuoi o suoi, perché sa che sono solo l’anticamera di una grande chiarezza.
Chiara
Come sempre ottime riflessioni…
Un abbraccio
@Monica: Bentrovata carissima! Un abbraccio a te!
Ok..ma quanto va bene aspettare? Mettiamo un esempio a caso che qualcuno aspetti da anni senza avere chiarezza su un argomento? Grazie!
Mentre leggevo la prima parte mi sono sentita parte della scena “confusa” e l’ho sentita. Poi non so come e quando e perché man mano che scrivevi e hai spero la porta, ho sentito che accadeva realmente anche dentro di me. E poi tutto calma. Mi ha colpito “vedere” ciò che ho “sentito” … grazie ? esperienza ispirante.
@Laura: Ciao Laura e benvenuta. La tua domanda per me è evidente che nasce da uno spazio di agitazione-frustrazione. Non decidi tu quando arriva la risposta, perché arriva quando arriva. Tu puoi renderti tuttavia l’attesa un inferno oppure no. Se per esempio non sai ancora cosa fare in una data situazione, il tuo rimuginare non fa altro che mantenerti ancora più confusa. Quando vedi che invece semplicemente “ancora non sai, ancora non vedi con chiarezza” subentra in te una calma che come per magia ti conduce alla soluzione. L’hai già sperimentato più volte e la comprensione dei 3 Principi ti spianerà la strada in questo. Torna a trovarmi e se sei confusa, non serve che ti senti frustrata o “imbecille” al riguardo. Puoi rilassarti persino nella confusione. Un abbraccio
@Agnese: Lieta che tu abbia avuto questa esperienza. A presto
Grazie Chiara
Ho una bella sensazione di leggerezza nel leggerti… è come se tutto ciò che dici fosse già dentro me … è solo un pò di “nebbia” che non mi fa vedere… ma più lascio l idea di “voler/dover vedere” e più mi rilasso e la nebbia svanisce … e quando nella vita ho preso decisioni forti “non avevo alcun dubbio”… è arrivata spontaneamente… ed ero in un momento di chiarezza nonostante la tempesta fuori di me
Grazie di cuore… fa bene ricordarlo
Ciao Chiara… Grazie per il tuo post. In questo periodo di paura e solitidine a piccoli passi vado verso la chiarezza… Grazie
Ciao Chiara leggendoti ho avuto la sensazione di essere nella sala d’attesa. Non ho avuto paura di essere lì sola. Ero agitata all’idea che la porta si aprisse ed io non ero pronta a fare il passo per entrare . Grazie
Assunta
Anni fa durante gli studi qualcuno ci fece notare che le crisi altro non sono che cambiamenti, fasi che precedono delle evoluzioni in qualsiasi ambito. Sentendo questo rimanemmo confusi, sembrava assurdo perchè solitamente si connota la crisi a qualcosa di negativo, di brutto, di drammatico…
Forse potremmo dire che allo stesso modo la gran confusione, come dici appunto tu Chiara, altro non sia che l’anticamera della chiarezza mentale per quanto paradossale possa sembrare il concetto.
Personalemente l’ho sperimentato tante volte e confermo quanto dici, a volte si affollano nella mente tanti “se”, tanti “ma”, tanti “forse” e ci scoppia la testa, ci sentiamo come trascinati in una corrente, in un vortice, ci sentiamo piccoli e privi di forza.
Poi improvvisamente, o piano piano (dipende), tanti di quegli interrogativi o dubbi svaniscono e tutto si fa più delineato e iniziamo a ricomporre “il puzzle”. Personalmente penso sia importante farsi delle domande anche “scomode” alle volte, mettersi in discussione perchè dietro ai dubbi spesso c’è il nostro desiderio di fare un passo avanti, di star meglio, di essere quindi più consapevoli. Grazie a tutti, un abbraccio.
Federica
Grazie Chiara, i tuoi post sono sempre meravigliosi.
A volte non subito o domani, ma trovano sempre spazio e conferme dentro di me.
Ragazze! Quanta partecipazione!! E’ dai tempi di Donna Moderna che non vedono il blog tanto attivo e questo mi fa super piacere. Allora partiamo con le risposte:
@Marzia: è proprio così Marzia! Torna a trovarmi quando vuoi!
@Gianna: a volte trascuriamo i piccoli passi. Specialmente quando ci muoviamo lentamente sembrano insignificanti… invece uno dopo l’altro ci conduco MOLTO lontano. Continuo a fare il tifo per te.
@Assunta: Tanti anni fa, uno dei concetti che mi insegnarono e che mi rimase impresso fu che in realtà noi abbiamo molta più paura del successo che del fallimento. Oggi non la penso più così: credo che abbiamo paure di tutto quello che è ignoto, ma che nel momento in cui vediamo che quelle paure sono illusorie e che quando la mente è sgombra avanziamo nella vita tutto diventa semplice… semplice come alzarsi e fare un passo in direzione di una porta. Un abbraccio
@Federica Schettini: Bellissima riflessione Federica. Me la sono gustata e non aggiungo altro. A presto carissima.
@Daniela: Non credo che ci sia una soddisfazione più grande del sapere che si arriva alle persone “al momento giusto”. Grazie a te Daniela per farmelo sempre sapere! 😉
RAGAZZE e RAGAZZI SILENZIOSI… COMMENTATE quando volete! Un abbraccio