Partita ieri per Torino. Oggi ospite a casa di Monica una cliente che nel tempo è diventata anche un’amica, sono qui a scrivere nella sua bellissima casa che ha un terrazzino che neanche farlo apposta sembra fatto su misura per uno scrittore. La vita è meravigliosa!
Ieri ho avuto il piacere di fare la tratta Milano-Torino con un torinese di nome Alfredo, che mi ha “svelato” alcune dritte sulla sua città che ho visto ieri per la prima volta.

Taccuino con matita aperto sopra tavolo.
Appena scesa dalla stazione di Torino Porta Susa ho avuto una bellissima sensazione e non era dovuta solo al caldo che finalmente ha avvolto il Nord Italia dopo una lunga assenza, ma ho trovato qualcosa di familiare: la sensazione che chiamo “MADRID”. Vedremo nei prossimi giorni se la mia sensazione sarà confermata o smentita.
Ieri sera dopo una doccia veloce sono andata a cena con Monica Fava e Jack Pransky e abbiamo fatto una bella chiacchierata mentre passeggiavamo per raggiungere il Ristorante. A cena poi l’argomento principale sono state “le storie d’amore” nello specifico (le nostre) e nel generale e una delle cose più vere che ci siamo detti è che anche nei momenti difficili, come per esempio la fine di una storia importante, dopo il momento in cui ti sembra davvero che il mondo ti crolli addosso, scopri di avere una forza dentro insospettabile.
A volte credo che tanti adolescenti avrebbero bisogno di adulti che con fiducia gli ricordino che il mondo non finirà neppure quando ci si lascia con qualcuno di cui si è stati tanto innamorati.
Non avrò tempo credo di scrivere un post sul corso di Modena “Genitori e Insegnanti dal Cuore”, ma c’è una cosa che voglio condividere con tutti voi prima di mettermi la maglia e dirigermi verso il LINGOTTO, sede del Salone Internazionale del Libro di Torino.
E quello che voglio condividere è questo:
“quando smettiamo di avere così tante aspettative, non tanto sugli altri, ma su come noi dovremmo essere “perfetti” nei confronti degli altri, e vediamo che in realtà tutto quello che è importante fare è “il nostro meglio”, ci rilassiamo.
E quando siamo rilassati per qualche inspiegabile, ma molto sensata ragione, diventiamo più intelligenti e intuitivi con quella chiarezza che ci permette di cogliere cosa c’è bisogno di fare proprio ora nel nostro lavoro, nella nostra vita, con i nostri figli, clienti, amici, pazienti e con le persone che incontriamo lungo il cammino.
Se siete a Torino oggi, passate a trovarmi: sono al P82 allo stand di ERREKAPPA tutta la mattina e nel pomeriggio mi trovate in Sala Babel alle 15.30 con Jack Pransky.
Un abbraccio dalla vostra coach,
Chiara
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