Ricordate la domenica pomeriggio di quando eravate piccoli, in cui persone di squadre diverse si trovavano al bar del paese a tifare per una squadra o per l’altra? Insulti che volavano e animi accesi che si scontravano con veemenza erano d’obbligo. D’altronde tentare di annientare i tifosi della squadra altrui era la seconda missione da compiere dopo quella del supporto incondizionato alla propria squadra.
Oggi quelle liti accese, avvengano ancora non sono per il calcio o la politica. Avvengono per qualsiasi cosa solo che ci si è spostati dai bar di paese, dove poi alla fine ci si faceva una bevuta insieme, ai social, sul web. Qui non si sfoga la frustrazione, ma la paura. La paura che si avverte quando qualcuno ha idee diverse dalle nostre.
Amici che diventano nemici. Persone con cui hai una relazione stupenda diventano persone che guardi con diffidenza solo perché la pensano diversamente da te.
Negli ultimi 5 anni ho osservato: i referendum, il dibattito sui vaccini, quello sul Brexit, le opinioni sulla crisi, il fervore dei crocefissi nelle scuole, la questione immigrati.
E la conclusione che traggo è sempre la stessa: pare ci sia sempre un buon motivo per sentirci divisi l’uno dall’altro, schierati a favore o contro qualcosa. Come se ci fosse sempre una giustificazione logica per avere paura dell’altro, per sentirci minacciati nella nostra libertà e se non c’è ne andiamo in cerca.
I motivi per spaventarci sono sempre disponibili, come quelli che ci portano a vedere sempre il peggio e il marcio. Possono essere motivi più “scientifici” o più “spirituali”. Ma non è mai quello che sta accadendo lì fuori a spaventarti. Mai. É quello che crederai vero dentro di te e ogni volta che avrai paura, un velo di nebbia calerà di fronte ai tuoi occhi impedendoti di vedere il seme di verità che sempre, esiste in ogni ideologia.
Non è facile elevarsi al di sopra delle nostre idee. Riusciamo a farlo solo quando sentiamo profondamente dentro di noi che il nostro benessere più profondo non è davvero in pericolo e che nuove idee possono sempre emergere.
Riusciamo a farlo solo quando torniamo a vedere le cose in una prospettiva in cui ci rendiamo conto che l’esperienza che faremo di ogni cosa in questa vita, e l’esperienza che faremo di ogni “battaglia” che sceglieremo di combattere, sarà sempre e solo determinata dalla qualità in cui sarà il nostro pensiero in quel momento. E più che di spirito combattivo, credo che ci sia bisogno di animi calmi e lucidi.
A volte mi piacerebbe potessimo tornare alla sensazione che davano i nostri Don Camillo e Peppone. L’uno contro l’altro, ma profondamente connessi verso un bene più grande.
Ognuno avrà sempre la libertà di credere quello che vuole. Che ti piaccia o meno, che tu lo ritenga assurdo o meno, ognuno avrà la sua opinione su “matrimoni gay” “vaccini e affini”, “complotti”. Ognuno ha una sua idea di chi siano i “buoni” e i “cattivi”.
La mia di idea da un po’ di tempo ormai, è andare oltre. La mia idea è spostarmi e stare sempre più in quel luogo dove non sono spaventata da quello che accade e mi sento in pace.
In quel luogo in cui sono in grado di ascoltare davvero il seme di verità e bontà che esiste in tutti e che forse un giorno ci permetterà di vedere qualcosa che ancora nella divisione in cui ci sentiamo spesso separati, non vediamo ancora.
A prescindere da quello che credete il mio augurio oggi è che tutti, possiamo trovare più pace e lucidità nel nostro animo per riversarla poi all’esterno, raggiungendo risultati che sono certa saranno migliori.
Un abbraccio dalla vostra coach,
Chiara
Non mi sono schierata da nessuna parte e con questa giustificazione: non ho figli. E poi ho aggiunto: meno male, con queste paure non saprei proprio da che parte direzionarti. Nonostante non abbia figli i messaggi da entrambe le parti sono di paura, solo, questo mi è arrivato.
Si, hai trasmesso quella lucidità e quella calma necessari per qualsiasi scelta, in modo che la scelta stessa non sia né a favore, né contraria. Semplicemte una scelta libera dalla paura.
Grazie ? Un abbraccio