Playlist consigliata per la lettura di questo racconto tratto dalle mie pagine di vita: “Regalame una noche” – LOS INQUIETOS… buona lettura.
Correva l’anno 2006 quando sentii per la prima volta “Regalame una noche” de Los Inquietos, una canzone che diventò la prima canzone latina mia e di Alex. Ci sono momenti che non si possono descrivere a parole. Sono ancora così vividi nella testa, sono momenti che come delle porte scorrevoli di un ascensore si aprono nei nostri ricordi per farci fare un giro in quel piano dove il passato continua a vivere indelebile e intenso. Ci sono momenti del mio passato che sono diventati parte di una riserva di infinita bellezza che ha il sapore dei sogni.
Sono momenti che mi ricordano che la magia esiste. Momenti in cui tutto mi è sembrato possibile. Momenti in cui mi sono sentita invincibile.
Anche nel 2006 ricordo che avevo l’abitudine di visitare la stanza dei ricordi. A quel tempo l’ascensore mi riportava indietro alla Madrid del 2002, la prima Madrid. Quella che avevo vissuto con Silvia. Quella che ci arrivai “per caso” perché mio padre, insisteva che mi sarebbe piaciuta di più Madrid di Barcelona e che alla fine lo ascoltai, più per sfinimento che per convinzione.

Puerta del Sol com’era a Madrid nel 2002.
Grazie alla sua insistenza ho visto una Puerta del Sol che oggi non esiste più. E in quel 2006 ricordo che pensavo con nostalgia alla Madrid del 2002, quella con Silvia, struggendomi per quello che avevamo vissuto insieme e che credevo non sarebbe mai più tornato, perché nel 2006 ero “già” di 4 anni più grande e dovevo diventare una persona “seria”.
Interessante il modo in cui la vita mi ha portato a vedere che quel tipo di serietà che credevo di dover avere per vivere nel modo “giusto”, non solo non avrebbe mai fatto parte di me, ma sarebbe stato un ostacolo da rimuovere nella vita della maggior parte della gente.
Ho scambiato per tanto tempo la pronfondità per la serietà, la leggerezza per superficialità, il diventare grandi con l’indurirsi e l’essere affidabili con l’essere rigidi.
Poi per fortuna ci ha pensato la vita, a rivelarmi nuove vie. Mi ha fatto vedere che per sentire in profondità non avevo bisogno di serietà ma di ascoltare più intuitivamente il mondo e me stessa. Mi ha mostrato che essere leggeri non era essere superficiali. Mi ha fatto sentire che potevo essere adulta e un punto di riferimento per tanti, rimanendo fedele alla mia natura, con quel tocco di pazzia e spensieratezza che hanno i menestrelli dei racconti di un tempo.
E allora ho visto che tutto il mio passato non l’avrei mai più usato per fare un paragone con quello che oggi non ho o non c’è più, ma per ricordarmi che in modi nuovi e sempre sorprendenti la vita non mi ha mai fatto mancare le due cose che mi fanno battere il cuore in ogni momento: la magia del quotidiano e la fede di sapere che ciò che davvero desideri nel profonfo di te, non ti verrà mai negato.
Sono felice. E spero che tutta la mia gioia più selvaggia ti arrivi con la stessa sana pazzia con cui invade il mio animo, ubriaco di vita, in questo giovedì sera di metà maggio.
Buon weekend a tutti, dalla vostra coach sognatrice.
Chiara

2002. Plaza Mayor. Io a 19 anni.
Stamattina mi sono svegliata con un pensiero e un enorme senso di leggerezza. Poi ho letto il tuo post e, manco a farlo apposta, mi ci sono pienamente ritrovata. Viviamo immersi in una sorta di “inganno” collettivo, dove la vita di ciascuno è profondamente condizionata da pensieri preconfezionati, terribilmente limitanti. Ma non ce ne accorgiamo, così come un pesce non si accorge di vivere immerso nell’acqua. E ci muoviamo, prendendo le misure rispetto a quell’unica possibilità di vita che riusciamo a contemplare. Lasciando i nostri sogni e i nostri desideri più autentici relegati nella “teca” delle cose impossibili, ad alimentare un senso di frustrazione e inadeguatezza crescenti, nella convinzione che la vita “vera” sia altro.
Come cambierebbe la vita di ognuno se ci permettessimo di pensare e vivere diversamente la nostra esistenza, oltre le abitudini e le direzioni più “scontate”?
Ecco, a me piace puntare lo sguardo qui. Verso l’origine di tutti i nostri pensieri. Verso casa. Verso “Mente”.
@MonicaM: che senso di pace che mi hanno dato le tue parole! Grazie a te che hai commentato! Un grande abbraccio