
Sabbia nella bottiglia sulla spiaggia
Sono sveglia. Sveglia nel senso che mi sono dovuta alzare dal letto dopo essermici ficcata un’ora fa di ritorno dalla mia serata di ballo del giovedì sera. Il motivo? Ero felice. Troppo felice. Come quando sei innamorato e hai 15 anni e ti sembra che il mondo intero sia un parco giochi bellissimo messo lì apposta per te, per farci un giro con le braccia alzate mentre gridi di gioia ed eccitazione come sulla prima discesa delle montagne russe.
Magari fanno la loro parte anche i due caffé macchiati che ho bevuto uno dietro l’altro seduta al bancone del B*Live di Jesolo un locale, che Dio l’abbia in gloria, che ho scoperto quest’anno a pochi chilometri da casa, dove io, Alex e le amiche a turno trascorriamo ormai da fine giugno i giovedì sera.
Cosa c’è di speciale in queste serate? Svariate cose, ma principalmente il mio stato d’animo che si predispone a mollare tutto quello che non mi serve, lasciandomi portare e trasportare dalla musica, parlando la lingua del ballo.
Quella del ballo è una lingua fatta di movimenti e non di parole. Eppure è una lingua che ha una cosa fondamentale in comune con il mio amato coaching e con la comprensione dei 3 Principi: l’ascolto profondo.
Non è possibile godersi davvero il ballo di coppia se non si è in ascolto. Non è possibile trovare complicità e intesa nei movimenti e lasciarsi guidare dai propri ballerini, se siamo persi nei nostri pensieri e soprattutto se non ascoltiamo gli input e gli inviti spesso leggeri che il ballerino crea per la propria dama lasciandosi ispirare dalla musica, dal momento, dalla sensazione.
Ballare come piace a me, quando la mia mente è sgombra e in ascolto, mi genera la stessa gioia selvaggia di quel momento particolare e unico in cui sto insegnando a un corso o facendo una sessione di coaching one-to-one, e vedo gli occhi di chi mi sta di fronte accendersi.
Vivrei tutta la mia vita solo per assistire infinite volte a quel momento. Perché è magico. E quando dico che mi provoca una gioia selvaggia, è proprio così che mi sento, perché non c’è niente, niente al mondo che sia più incredibile di vedere quella luce negli occhi delle persone quando finalmente sono libere e senza filtri, totalmente presenti a sé stesse e alla vita, e tu sai di essere parte di quel momento con loro. E ti perdi in quella bellezza sentendoti per un attimo, con loro, una cosa sola.

Il mio caffè e il mio taccuino sul bancone.
Così mi ritrovo a dovermi alzare e scrivere, perché dopo una giornata di sessioni di coaching intense e importanti, mi ritrovo a ballare per alcune ore consecutive in una di quelle sereta di “gloria” dove io sono allineata e i miei ballerini anche.
La felicità è rendersi conto di essere vivi. E mai come in quest’anno di grandi stravolgimenti della mia vita, mi trovo a dare valore alla vita, senza dare nulla per scontato.
Sarà che il mio papà è stato male e poi è guarito. Sarà che mi sono trovata completamente a pezzi, ma allo stesso tempo sostenuta più volte da quella saggezza che pare essere sempre pronta a venire in nostro soccorso attraverso persone, intuizioni, frasi e momenti giusti. Sarà che con Alex, stiamo dedicando una consistente parte della nostra vita lavorativa a formare persone (poche e straordinarie) a fare il nostro lavoro e vedere in certi momenti gli allievi che “superano il maestro” è una sensazione indescrivibile.
Sarà che nonostante io sappia che non avrò in questa vita figli miei, mi sento profondamente mamma. Mi sento che sto imparando ad amare a quel livello dove non tiri via l’amore alle persone quando “non si comportano nel modo che secondo te è quello giusto”.
Sarà che ultimamente quando guardo a lungo una persona negli occhi mi commuovo e piango per la bellezza che vedo e mi verrebbe da accogliere tutto il mondo tra le mie braccia per un lungo istante e dirgli “sei perfetto così come sei”. Insomma sarà tutto questo, ma sono felice. Lo sono davvero.
Non ho mai vissuto una vita molto convenzionale, e non perché devo per forza essere speciale o anticonformista, ma perché sono convinta che la vita abbia pensato ognuno di noi in modo diverso e so che il mio modo è questo.
Il mio modo stasera era uscire a ballare da sola, mentre Alex era al concerto di Franco Battiato. Il mio modo era stare seduta da sola a guardare la gente ballare bevendo un caffé sul bancone, mentre scrivevo appunti sul taccuino assaporando la mia libertà. Il mio modo era sentire “amore a distanza” per tutte le persone che amo senza la necessità di averle vicine. Il mio modo era ballare quando avevo voglia di farlo, in silenzio, lasciandomi guidare dai ballerini che mi hanno porto la mano.
E mentre vivevo una serata semplice a modo mio, ho registrato un momento speciale nella mia mente. Fine serata, una kizomba che suona, luci basse, una brezza che solleva il mio pareo di frange, il profumo del mare, l’estate sulla pelle.
Finisce il ballo. Mando tre messaggi. Uno ad Alex per dirgli che è stata una serata stupenda e che sto tornando a casa e lo amo come non mai. Uno a Yuniel un mio carissimo amico di Madrid per dirgli che gli voglio un sacco di bene. Uno a Silvia, per dirle che per me è unica e insostituibile e che sono sicura faremo grandi cose insieme per aiutare le donne a vivere a modo loro. Non a modo mio. Non a modo suo.
A modo loro: quel modo unico e meraviglioso che si sprigiona da dentro e illumina il mondo intero di bellezza, gioia e femminilità rilassata. Di quella che abbiamo quando ci permettiamo di essere tutto: madri, mogli, amiche, sorelle, figlie, lavoratrici… A MODO NOSTRO!
Ciao ragazze… questo post era proprio per voi, dalla vostra coach che ha il cuore gonfio di amore… e che ve lo riversa come una cascata inebriante!
Clara… Chiara
Chiara, é davvero stupendo leggere ciò che scrivi, sei sempre stata speciale ancor quando andavamo a scuola,ora… non saprei definirti, riesci con poche parole a cambiare una giornata.
A presto
Grazie ? Mi sono persa, totalmente persa nel tuo racconto o forse persa per un attimo nella vita. Agnese
@Michela: Che bello leggere il tuo commento qui! Torna a trovarmi quando vuoi e mi auguro che numerose volte tu possa trovare quella stessa sensazione, che mi hai descritto! A presto Cara!
@Agnese: Perditi tutte le volte che vuoi qui con me. 😉
Ciao Chiara grazie hai scritto cose emozionanti. Un abbraccio!
Emozionante Chiara, leggendoti mi arrivavano spruzzi di gioia, entusiasmo, forza, saggezza da tutte le parti tanto che ad certo punto ho dovuto aprire l’ombrello…grazie Chiara sei grande, a modo tuo.
@Laura: ne sono davvero felice!
@Stefano: ahahah, carina l’immagine dell’ombrello! Bentrovato qui sul mio blog Stefano! A presto
Leggendoti provo sempre una meravigliosa sensazione di benessere. Grazie.
@Daniela: ne sono molto felice. davvero! Il post di oggi è dedicato alla nostra ultima sessione! Ti aspetto…