
Madrid 2017. Chiara Grandin Alessandro Saramin
Spesso mi trovo a pensare che la cosa che amo di più nella vita sia l’intensità. Amo i momenti di picco. Quelli in cui sento che ho dato fino all’ultima goccia. Quelli che in cui sento che più di così, non si può. Quelli in cui mi perdo nella vita, nel movimento, nella bellezza, negli altri e mi dimentico per un momento dei miei confini, per fondermi con tutto quello che posso percepire in quel momento, oltre il mio pensiero abituale.
I mesi di settembre e ottobre sono stati intensi lavorativamente parlando. Tante sessioni individuali, la preparazione del Congresso, i corsi a Verbania, i nuovi progetti con Alex sul corso per la relazioni di coppia… l’avviamento della terza edizione della Scuola per Super Coach… tanto davvero. Ho avuto bisogno di fermarmi spesso, perché l’energia va e viene e nessuno può pretendere da sè stesso di essere sempre al top, o sempre in modalità ONLINE, che vuol dire tante cose, ma in particolare per me vuol dire essere “presente, connessa, pronta a servire”.
Ho avuto molti momenti OFFLINE, momenti in cui il mio pensiero è sprofondato. Ma sapere quello che so e insegno mi permette sempre di più di non prendermi sul serio, di lasciare che il momento di confusione passi senza farci nulla in particolare. E questo non è poco. Non è poco davvero.
Così come spesso accade dopo un periodo così intenso, sono andata a Madrid. Ho prenotato a luglio, sapendo che mi aspettavano dei mesi impegnativi e con me questa volta è venuto anche Alex.
Saprei descrivere accuratamente questa Madrid, ottobre 2017, nei minimi dettagli. Saprei raccontarla in tutte le sue infinite sfumature. Saprei trasferire con precisione come mi sono sentita e tutta la bellezza che ho percepito in ogni singolo momento. Ma non sento il bisogno di farlo. Ci sono momenti della nostra vita che possiamo condividere solo con chi li ha vissuti con noi, perché è stato troppo intenso. Troppo bello. Troppo magico.

Noi con i miei amici Roly e Yuniel.
Vi dico cosa invece non scorderò mai di questa Madrid. Non scorderò mai di questo viaggio, i momenti in cui il mio amico Yuniel e il mio amico Roly hanno abbracciato Alex. Non scorderò Laura, la ragazza scozzese con cui abbiamo condiviso l’appartamento nel quartiere di Chueca. Non scorderò mai le chiacchiere sulla vita con Neyser, il nuovo deejay del Son, che so diventerà nel tempo un grande amico. Non scorderò l’accoglienza al Son di Felix e Costi. Non scorderò mai la passeggiata a braccetto con Alex al Parque del Oeste domenica sera, dopo tanti balli e musica e persone e vita.
Conserverò con me ogni dettaglio, ogni canzone, ogni sensazione. Ogni momento. Poi quando sarò pronta, lascerò andare tutto. Farò di nuovo spazio. Lascerò vuoto il mio animo, perché possa tornare a riempirsi del presente e di tutta la bellezza che in ogni momento c’è in ogni angolo di questo straordinario pianeta che si chiama terra e che amo, con ogni fibra del mio essere.
Grazie. Grazie. Grazie.
Chiara… Clara.
Ti capisco molto quando dici che nn senti il bisogno di raccontare tutto quel vissuto li a Madrid,è successo uguale a me tornata dalla mia esperienza di woofer.
Sono momenti vissuti talnente a pieno,talmente vivi che nn ero pronta a raccontare.
Il bello di tutto questo è dovuto da questo mio benessere dal capire che niente e nessuno mi butta giù da questa mia mongolfiera.
Grazie a voi Chiara e Alessandro grazie alle mie 3P che porto dentro
Ogni goccia è arrivata, ogni goccia. Grazie Agnese