DATA: 4 dicembre 2017 dalle 8.00 alle 22.15
TAPPE: Costa de Antigua, Caleta de Fuste, Costa de Antigua.
Mezzi di trasporto: Piedi, auto a noleggio
Presenti all’appello: Clara, Alex, baristi, impiegata Cicar
SCOIATTOLI D’ASSALTO E CREMA ABBRONZANTE.
(…segue dal Giorno 2…) Ci alziamo presto nell’appartamentino blu, verde acqua e bianco di Annamaria. Apriamo le finestre e con sorpresa constatiamo che oggi c’è meno vento di ieri e fa più caldo. Facciamo lo zaino mettendoci dentro anche i costumi da bagno e teniamo a portata di mano le noci. Poi ci incamminiamo su quello che abbiamo ribattezzato “El camino de las ardillas”, il sentiero degli scoiattoli.
Arrivati in prossimità dello stretto costeggiato da piccole rocce scure, eccoli apparire. Appena si rendono conto che oggi invece dei fichi secchi, abbiamo noci, giungono a frotte e anche in processione. Uno dopo l’altro con garbo fanno segno ad Alessandro che è arrivato il loro turno. Mai vista una processione tanto divertente. Non so se sia più bello guardare loro o Alex che è decisamente nel suo elemento naturale.
Rimaniamo con gli scoiattoli finché non sono finite le noci, tenendone solo qualcuna di riserva per i loro cugini che corrono appresso ai turisti lungo la scogliera. Dio, che posto. Il rumore dell’oceano è fortissimo. Ci sediamo su una panchina guardando l’orizzonte.
Penso che oggigiorno, le persone più citate nei post siano i geniali creatori di Google e Steve Jobs ogni volta che si parla di innovazione e sviluppo, ma che dire dei marinai che solcavano i mari per esplorare nuove terre, senza alcuna certezza?
Mi sembrano tutto a un tratto uomini molti più ispiranti, eroici ed esempi viventi, anche se non famosi, di intuito e capacità. Dovevano fare affidamento sul loro istinto, saper leggere i venti, le correnti, le stelle, saper calcolare rotte in base a questo e poi sperare. Sperare di avvistare un lembo di terra e sopravvivere.

Mille direzioni…
Mi viene in mente Marco Polo, veneziano non americano, ed uno dei più grandi avventurieri dei nostri tempi. Penso a Cristoforo Colombo, che gli spagnoli chiamano Cristóbal Colón, dimenticandosi che era italiano. Dettagli? Non direi. Sono davvero polemica nella mia testa questa mattina! Ma sì, tra poco passerà, in fondo sperimento quel penso, non ho bisogno di sentirmi sempre accogliente o comprensiva con tutti.
Comunque ripensando a Cristoforo Colombo mi vengono in mente due cose. La prima è “chissà quanto vicino passarono per le Canarie con le tre caravelle… chissà come sarebbe cambiata la storia se avessero trovato queste isole prima dell’America”.
La seconda cosa che penso è una citazione:
“Quando Colombo salpò per le Indie, non sapeva se avrebbe trovato il vento”.
E in quell’attimo realizzo che provengo da un paese di grandi condottieri. Non me lo voglio più dimenticare. Tra Marco Polo e Colombo, sento di aver trovato le mie nuove fonti di ispirazione. Quando torno a casa voglio rileggere Il MILIONE e le cronache del “Descubrimiento de las Indias”.

El Café de Siempre… Clara.
Arriviamo al porto di Caleta de Fuste che ormai è mezzogiorno, e Alex decide di andare a stendersi in spiaggia. Io rimango a scrivere e sorseggiare un caffè SOL, el café de siempre (così dice la pubblicità). Mentre leggo la didascalia non posso non aggiungere dopo la parola “siempre” un “clara”. Siempreclara, la mia alter ego. Anzi, l’altra faccia di me. Anzi, io in versione sudamericana. Siempreclara è la scrittrice, la ballerina, quella che pensa in spagnolo, quella che ha il cuore ebbro, quella che parla con chiunque le capiti a tiro. Chiara è la life coach, la trainer, quella che ha la mente lucida, ma è anche la scrittrice.
Ecco cos’hanno in comune Chiara e Siempreclara: l’amore per la scrittura. Sempre si ritrovano e si fondono in quello spazio sacro e intuitivo in cui diventano una cosa sola.
Nel chiosco dove sono seduta suona un reggeaton di Daddy Yankee. Ora sono davvero in vacanza. Mi basta poco dopotutto. Decido di girovagare per il lungo mare, attaccando bottone con tutti i baristi del porto. Per la fine della giornata quelli del primo bar mi saluteranno per nome, e Alex come sempre mi guarderà divertito per quella abilità che ho imparato da mio padre di conoscere e familiarizzare velocemente con la gente del posto.
La giornata procede tra crema solare e spuntini. Vaglio l’ipotesi di fare un bagno, ma l’acqua è gelida e lascio le onde ai tedeschi che sguazzano felici come se fosse pieno agosto.

La spiaggia di Caleta de Fuste.
Che colori. Che ritmo. Che benessere. Verso le 17.00 decidiamo di vestirci e camminare e con l’occasione facciamo il giro di un paio di Hotel della zona per capire se e come sarebbe possibile organizzare alcuni corsi per il 2018. I dipendenti degli Hotel alla reception sembrano avere tutti la stessa procedura. Ci vengono dati dei contatti da chiamare, ma di vedere oggi le sale non se ne parla. Va bene, ci organizzeremo più avanti. Sia io che Alex ci mettiamo a fantasticare di come ci piacerebbe che fosse il corso che vogliamo organizzare. Io lo voglio fare per donne, lui ha in mente una cosa nuova. Ci perdiamo nel regno delle infinite possibilità dandoci corda. Poi la mia parte realista subentra, iniziando a pensare a come potrei concretizzarlo. Faccio un video e lo pubblico immediatamente sulla mia pagina pubblica di facebook. Poi l’adrenalina scende e noi torniamo ad occuparci della nostra vacanza.
La sera verso le 18.00 andiamo a ritirare da Cicar l’auto che abbiamo preso a noleggio. Ci mettiamo un po’ a capire come funziona il garage sotterraneo dove è parcheggiata, ma alla fine la troviamo. E’ una Opel a tre porte con tettuccio apribile.
Alex alla guida, io in consolle. Siamo un invincibile duo, come Bud Spencer e Terence Hill. Io sono Terence ovviamente. Questa è un’altra cosa che non avevo mai fatto. Prendere un’auto a noleggio all’estero.
Guidando verso casa Alex battezza l’auto: per i prossimi 8 giorni sarà la nostra “pequeñita”.
Mentre andiamo verso casa, inizio a sentirmi triste. Domani mattina presto ce ne andiamo da qui per raggiungere Costa Calma. C’è sempre qualcosa di triste a malinconico nel fare le valigie e spostarsi. E’ fare punto a capo, dire arrivederci a qualcosa di bello, per poi spostarsi verso … altro.
Decido di fare le valigie la mattina dopo, ma come spesso accade mi contraddico un istante dopo essere entrati in casa. Mentre mi metto a impacchettare le cose sul letto, Alex domanda:
– Ma non dovevi fare le valigie domattina? –
– Sì, ho cambiato idea.-
Si mette a ridere e va a preparare da mangiare. Cambio idea talmente tante volte in un giorno che ormai non ci fa neanche più caso. Stasera al Residencial “LA PIRAMIDE”, quello dove abbiamo mangiato il primo giorno, c’è una festa latina. Vagliamo per un attimo la possibilità di uscire, ma la palpebra è già in fase calante e dato che ballo praticamente ovunque io voglia, anche se stasera andiamo a dormire non penso finirà il mondo.
– Domani guidi tu pequeñita? Io non so se ho voglia di guidare…-
– Sì Clarita, guido io. Buonanotte. –
Spegniamo le luci, il vento è stranamente calmo. Mi fa strano non sentire il suo fischiare tra gli infissi della casa. Incredibile come ci si abitui in fretta a qualcunque cosa.
Chiara. Siempreclara.
“non ho bisogno di sentirmi sempre accogliente o comprensiva con tutti” Questa frase oggi la sento forte dentro di me. Proprio ieri ho lasciato che finisse un’amicizia che durava da 20 anni. Nonostante le scuse di lei nei miei confronti e la sua sincera dimostrazione di affetto. Ma io sento che dentro di me è finita e non ho voglia di capirla nè di perdonarla. Sento, invece, che sto meglio stando lontana da lei. Sono cattiva?
@Felicità: Per alcuni sarai la cattiva, per altri sarai la buona, per altri ancora non sarai nè l’una nè l’altra. Io appartengo alla categoria di chi crede l’ultima cosa. Ma sai una cosa felicità? Non è importante cosa penseranno gli altri di te, perché gli altri penseranno sempre cose su di te: a volte belle, a volte brutte. Sii autentica e non occuparti di altro. Se in questo momento hai bisogno di stare lontana dalla tua amica ed è l’unica cosa autentica che riesci a fare, vai per la tua strada. Allo stesso tempo non occuparti troppo dei pensieri su quella tua amica, nè sul voler trovare “chi ha ragione e chi ha torto”. Lascia che tutto dentro di te si plachi. Forse domani non sarai così drastica nelle tue decisioni, ma se oggi hai bisogno di andare per la tua strada, vai. Nulla è mai davvero irrecuperabile. Un grande abbraccio!
Grazie Chiara! Nonostante io sappia di averle fatto del male, Non nessuna voglia di esserle amica. Per ora ascolto me. Rispetto me. Solo me!
@Felicità: l’onestà è sempre un bel punto di partenza. Ora non ci stare più a pensare troppo. Se un domani sentirai di dover fare qualcosa, lo farai. Molla ogni tipo di orgoglio e ascolta la tua saggezza. A volte la saggezza è semplicemente chiudere un capitolo e iniziarne uno nuovo. Un abbraccio.