Le persone sono intelligenti.
Fanno cose stupide. Si incasinano la vita. Si agitano senza motivo. Dicono cose che non pensano. Si comportano spesso in modi idioti, ma non sono stupide. Sono intelligenti.
Ciò che spesso fanno, non è necessariamente ciò che sono nel profondo.

Percepire le intenzioni altrui.
Di tutte le cose che amo della gente, ce n’è una in particolare. E’ quella capacità innata che hanno di percepire la sensazione e l’intenzione che sta dietro le parole.
Non è che qualcuno abbia questa capacità e altri no. E’ a disposizione di tutti quando si ascolta e si osserva davvero. E chiunque ha la capacità di comprendere lo spazio attraverso cui un altro parla e soprattutto scovare le vere motivazioni.
QUELLA SGRADEVOLE SENSAZIONE DI ESSERE RAGGIRATI
Ci sono momenti della tua vita in cui sei stato chiamato da qualcuno e nonostante il tono amichevole e cordiale dall’altra parte cercasse di suonare sincero, tu avevi la sgradevole sensazione che quella chiacchierata in apparenza informale fosse fatta con l’unico scopo di farti una richiesta per ottenere qualcosa in cambio.
E’ una cosa che personalmente non gradisco molto. Preferisco di gran lunga una persona che mi chiama e va dritto al sodo senza giri di parole e mi chiede quello che le serve, senza fingere un interesse per me che in quel momento non ha.
Quando vuoi ottenere qualcosa da qualcuno, sia un favore o una vendita di qualcosa, non c’è nulla di peggio di fingere di essere più amichevole di quello che sei.
L’effetto quando lo fai è che, poichè le persone sono intelligenti e intuitive, quanto più girerari intorno, tanto più il tuo interlocutore nella sua testa avrà una domanda:
MA COSA MI DEVI CHIEDERE?”.
Per evitare questo spiacevole (per entrambi) inghippo, oggi condivido con te due lezioni che sono certa possano esserti di aiuto nel chiedere con maggiore libertà e sicurezza quello che vuoi ai clienti (attuali o potenziali), ma anche alle persone che ami.
LEZIONE #1: VAI AL SODO

Quando devi chiedere, vai al sodo.
La prima lezione imparata sul campo nelle telefonate con le mie clienti o le persone nuove alle quali ho proposto un corso, un evento o ho fatto un invito a partecipare a qualche iniziativa è questa: vai dritta al sodo. Tuttavia prima di avanzare qualsiasi richiesta rispondo a due domande nella mia testa, prima di chiamare:
1. Quello che sto per proporre cambierà la vita in meglio a questa persona?
2. Mi piacerebbe averla in aula al corso/evento?
Se la risposta è un “sì” convinto mio ad entrambe le risposte, allora chiamo. E quando avanzo la mia proposta o richiesta allora non ho bisogno di convincere la persona di quello che le propongo, sono congruente nel farlo per il semplice fatto che ho la piena certezza che le sto proponendo qualcosa di buono e valido.
Come sarebbe se prima di chiamare i tuoi clienti ti facessi domande simili? Sono certa che trovando il tuo stile ovviamente, ogni volta che risponderai un “sì convinto” alle due domande ti sentirai congruente nel fare le tue richieste o avanzare le tue proposte.
LEZIONE #2: SII CONFORTEVOLE CON I RIFIUTI
La seconda lezione appresa è che se è vero che quando avanziamo una proposta la risposta che idealmente vorremmo avere è un bel SI’, è vero anche che la cosa ancora più importante è che le persone imparino che accanto a noi possono sentirsi libere di dare la risposta che davvero sentono giusta per loro. A volte questa risposta è SI’, a volte è NO.
Delle migliaia di proposte fatte ai clienti in questi 13 anni, la cosa più bella oggi è sentirmi dire:
Chiara è bellissimo quando mi chiami perché so che mi stai proponendo qualcosa di buono. Ed è ancora più bello sapere che se non potrò esserci tu lo capirai”.
Costruire nel tempo un rapporto dove i clienti e le persone che ami, si sentono libere di dirti quello che davvero sentono giusto, non ha prezzo.
Nell’avanzare le mie richieste, spero in un sì, ma mi sento a mio agio con il no: e questo mi porta a condividere con te la terza bellissima lezione appresa.
LEZIONE #BONUS: CHIEDERE è TUTTO
Se non chiedi, non ricevi. Punto. Fine della lezione bonus.
Quindi… ti domando: come sarebbe se la prossima volta che qualcuno ti chiede qualcosa tu potessi sentirti più libero di dare una risposta sincera?
La libertà di dire ciò che è, e di sentirsi bene nel farlo, crea una connessione incredibile con le persone di fronte a te. E a ben guardare crea un modo di vivere e fare affari che per quello che mi riguarda è l’unico che vale la pena percorrere.
Un abbraccio dalla vostra coach,
Chiara
PS: Più che sapere cosa ne pensi mi interessa sapere se hai delle difficoltà nel proporre quello che per te conta. Se lasci un commento ti aiuterò a sentirti meglio nel farlo, promesso!
Ciao chiara….be questo articolo fa proprio per me..o almeno ho cercato di indossarlo e adattarlo alla mia situazione! Leggevo i tuoi articoli nella speranza di trovare risposte che potessero farmi rinsavire…rinsavire dalla morsa che mi prende tutte le volte in cui mi trovo a combattere con il terrore del rifiuto!! Quando chiedo,la non risposta o il no mi terrorizza…e questo mi accade principalmente nelle relazioni..e pur rendendomi conto che questo mi impedisce di viverle al meglio…non riesco a domare queste sensazioni…e alla fine,invece di rischiare, guardo dall’altra parte dicendo:”meglio cosi…era destino che non andasse!”
Ti seguo da un po…anche se in silenzio! Fai molto per tanti…grazie!
@Vally: Vally! E’ sempre bello per me veder spuntare nuovi commenti, dietro ai quali ci sono persone in carne e ossa che hanno le loro sfide, le loro difficoltà, le loro paure ma anche i loro sogni e i loro desideri. Io credo che quello che terrorizza te, terrorizzi la maggior parte delle gente. Di fatto, nella maggior parte dei casi, che sia in una relazione o nel lavoro, ci limitiamo solo per paura. Non significa che sempre dobbiamo superare i nostri limiti: a volte i limiti sono persino utili. Eppure, più spesso di quello che vorremmo, finiscono per portarci in un’abitudine di pensiero in cui non ci permettiamo neppure di pensare a cos’altro potrebbe essere possibile. Le tue sensazioni non sono da domare: non sono il nemico. Neppure i tuoi pensieri più terribili sono il nemico. Il vero e unico problema non è provare paura (del rifiuto o di altro) è piuttosto credere che sentire paura sia pericoloso. O credere che sentirsi a disagio lo sia. Non è così. La cosa peggiore che accade non è il “no” dall’altra parte. E’ quello che iniziarai a pensare. Cose tipo “non valgo nulla” o “ecco lo sapevo”. Non è neppure questo il problema in fondo quando sai che i tuoi pensieri, non sono tutti da prendere sul serio. E questi non sono affatto affidabili.
Hai già letto il mio libro 3 SETTIMANE CON IL GENIO? Leggilo. Poi rileggi il tuo commento e nota come ti sentirai già con una prospettiva diversa. Più libera, più a tuo agio, più divertita da quanto la vita in realtà sia INFINITAMENTE più semplice di come “la pensiamo”.
Un grande abbraccio. Torna a trovami!
Chiara
Non avevo dubbi che tu cogliessi nel segno….il “ecco lo sapevo” è davvero una brutta sensazione……l’espormi volontariamente ad una probabile sofferenza lo è…è questo che mi blocca!!
Ovviamemte leggero il tuo libro….prche sono certa possa aiutarmi a ridimensionare i miei pensieri..e soprattutto ad avere la MENTE LUCIDA.
Sono contentissima che mi abbia risposto…perche è vero che i tuoi articoli sebrano scritti e calzare a pennello per ogni singolo individuo…ma sapere che cio che hai scritto lo hai “pensato” per me mi fa sentire parte di qualcosa di grande..!
Grazie….ti abbraccio!
@Vally: Io se rispondo, mi sintonizzo sempre sulla persona a cui rispondo. E sai una cosa Vally? Anche tu potrai imparare con il tempo a far sentire le persone davvero VISTE e COMPRESE. Sono sicura che prima o poi ti conoscerò dal vivo. Buona lettura cara, dalla tua coach!