Era una sera del 2015. Uscivo da un locale latino con il mio amico Yan. Yan era venuto a trovare Alex e me e si sarebbe fermato a dormire da noi, come spesso faceva in quel periodo.
Avevamo passato una bellissima serata di ballo e ci stavamo dirigendo verso l’auto. Ero felice e sveglia e non avevo voglia di andare a dormire. Lì vicino c’era un altro locale dove spesso vado a ballare. Quando salimmo in auto dissi a Yan che quasi quasi prima di tornare a casa mi sarei fermata volentieri in quest’altro posto.
Lui rimase un attimo in silenzio e poi guardandomi calmo negli occhi mi disse:
– Io e il mio amico Alexander abbiamo un detto. –
– Quale? – domandai io.
– Quando una serata è stata così bella, non cercare di ricrearla in un altro posto. Ringrazia e vai a dormire. –
Quella frase mi rimase impressa nell’animo e risuonò così vera e forte in me che immediatamente cambiai idea. Yan ed io ci guardammo un attimo in silenzio e io annuii. Misi in moto l’auto e tornammo a casa, ascoltando musica, in silenzio.
Quella sera vidi chiaramente come tante volte nella mia vita avevo rincorso sensazioni “straordinarie”. Vidi come nel tentativo di creare momenti stupendi, spesso non mi rendevo conto di aver solo bisogno di momenti normali. Di momenti di ordinaria routine.
Attraverso le parole di Yan vidi chiaramente che quando qualcosa è finito, è finito, ed è importante lasciare posto al vuoto, alla tristezza, alla noia, alla normalità.

Panchina stagliata sull’orizzonte
Spesso ho la sensazione di vivere come se fossi su una giostra meravigliosa ad alto tasso di adrenalina. E’ sempre stato così per me e probabilmente questo è parte della mia normalità.
Eppure sempre più vedo che anche sulla giostra più stupenda non serve per forza fare un giro dopo l’altro per paura di perdere qualcosa.
Oggi vedo che accanto alla mia stupenda giostra di vita fatta di intensità e alti e bassi e movimento, c’è una panchina. E’ una panchina accogliente dove posso sedermi quieta ad osservare e riposare.
Allora, oggi, mentre siedo sulla panchina con un thè caldo fra le mani, ascolto le urla estatiche di chi si sta godendo il suo giro in giostra e divento testimone discreta della gioia altrui.
In fondo, vivere a modo nostro, non è forse anche questo? Per me sì, e oggi mi godo il profondo senso di rigenerazione che provo mentre siedo senza fare nulla.
Buon sabato. Dalla tua coach che fa il tifo per te, per i tuoi sogni, per il tuo giro in giostra… mentre siede in panchina.
Chiara
PS: questo è un ottimo post da far leggere a quel tuo amico/amica che ha proprio bisogno di essere rassicurato sul fatto che fermarsi non è poi così drammatico… e se vuoi immergerti con me in questa sensazione di grande agio (e sei donna) dal 18 al 20 maggio 2018 ci sono i 3 giorni intensivi del corso FELICE E FEMMINILE A MODO TUO!… Vieni?
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