I felini sono animali incredibili. Gatti, linci, leopardi delle nevi, giaguari, pantere, tigri i miei preferiti. Ricordo quando i gatti mi “frustravano”. Non capivo come attrarre la loro attenzione. Inizialmente saltai alla conclusione, spesso comunemente diffusa, che “più li ignori, più ti amano”. Assioma che viene spesso trasferito anche alle relazioni amorose. “Lo/la ignoro, così mi desidera” oppure “chi meno ama, vince” o ancora “chi ti cerca meno è il più forte in amore”.
Quando avevo 19 anni, credevo funzionasse davvero così. Credevo che questa fosse la ricetta per “vincere in amore”… e in genere. Solo che a me “ignorare” il mio gatto richiedeva uno sforzo immenso. Era così bello e magnetico… come diamine potevo ignorarlo? Andava contro la mia natura. La realtà dei fatti è che avrei passato ore in sua ammirazione in silenzio. Al tempo il gatto in questione si chiamava Lupin e viveva a casa dei miei genitori, come me.
Ricordo un pomeriggio in giardino mentre lo osservavo in silenzio. Non cercavo di attrarre la sua attenzione, non cercavo di far finta che non mi interessasse, semplicemente lo osservavo in contemplazione.
Era così bello. Elegante, distante, solitario, silenzioso, calmo ma potenzialmente pericoloso. Rimasi ad osservarlo per un lungo tempo. Ad un certo punto accadde qualcosa di inaspettato.
Senza preavviso si avvicinò alla mia gamba e iniziò a fare le fusa. Poi mi fissò con occhi selvaggi e infiniti. Io lo fissai a mia volta. Tutto era silenzio.

Bambina che abbraccia leone.
Spontaneamente lo accarezzai con la stessa cura con cui si tocca qualcosa di prezioso. Lui si avvicinò alla mia testa e spinse il suo muso contro il mio mento. Mi diede una “testonata“. A quel tempo non sapevo fosse uno dei modi più intensi in cui i felini dimostrano affetto. Il tutto durò pochi istanti, poi lui se ne andò di nuovo.
Stranamente non mi sentii abbandonata quanto piuttosto invasa da un senso di pienezza e libertà. Chi crede che i gatti siano incapaci di affetto ed egoisti (spesso paragonandoli al modo in cui amano i cani) non ha compreso molto sui felini e in fondo forse anche sulla propria natura di essere umano.
Perché dico questo? Perché spesso diamo amore solo se riceviamo amore. Diamo attenzione solo ne riceviamo. Crediamo che ammirare qualcuno per la sua bellezza (e per me bellezza è mille cose diverse) sia segno di debolezza, quando in realtà è solo segno che siamo capaci di assaporare l’infinita meraviglia che ogni giorno è di fronte a noi, pronta per essere colta.
Uno dei miei migliori amici ogni volta che gli dico “ti voglio bene” mi risponde “lo so”. Il mio uomo, quando gli faccio una dichiarazione intensa solitamente non apre bocca, fa un mezzo sorriso e poi si allontana, oppure mi abbraccia senza aggiungere nulla. La mia migliore amica risponde a manifestazioni di affetto con sparizioni di ore, se non giorni. Una mia collega che ha la divertente abitudine di distruggere i miei sogni, al mio compleanno mi scrive messaggi che mi lasciano sbalordita.
Molti descriverebbero questi quattro personaggi come “anaffettivi”. Per me sono tra le persone più intense e amorevoli che esistano sulla faccia della terra. Solo che hanno un modo di amare che può apparire distante, come un felino. Danno la loro lealtà solo a chi ritengono degno. Si sentono amati ogni volta che non li obblighi ad essere ciò che non sono. E quando meno te lo aspetti ti dicono cose che nemmeno Pablo Neruda nel suo migliore momento di ispirazione potrebbe, perché parlano solo quando le loro parole sono totalmente aderenti a ciò che pensano.
E SE AMASSI IN MODO LIBERO?
Mi domando allora, cosa accadrebbe se uscissi totalmente dal gioco in cui dai nella misura in cui ricevi, ti apri solo nella misura in cui l’altro si apre, dici quel che pensi solo se viene accolto nel modo in cui vuoi tu.
Mi domando cosa accadrebbe se ti fermassi e, senza nessun imbarazzo, potessi guardare chi ti piace, chi ami, chi stimi, chi ti ispira con gli occhi senza filtri che hanno i bambini che non si preoccupano di “chi vince o chi perde”, ma semplicemente se la godono.
Qualcuno ti ha mai detto che guardare chi ami, anche se non sei ricambiato, con occhi colmi di bellezza, ammirazione e amore non è una debolezza, ma una cosa meravigliosa?
Qualcuno ti ha mai detto che anche se l’altro non ti risponde nel modo in cui tu credi dovrebbe, ci sono infiniti altri modi in cui ti risponde e che se ascolti al di là delle tue piccole insicurezze, puoi trovare solo bellezza?
Qualcuno ti ha mai detto che non serve che il gatto ti faccia le fusa per poter stabilire una profonda connessione con esso?
Beh.. Te lo dico io allora. E mi auguro che questo sia un altro passo per goderti la vita e le persone senza filtri, senza imposizioni, senza strategie. Oltre tutto questo, al cuore pulsante della bellezza e della vita stessa.
In chiusura di questo post, ti lascio con 4 dei messaggi più belli che ho ricevuto quest’anno dai sopracitati… e so che sono ancora più preziosi, proprio perchè so da che spazio lo dicono… uno spazio VERO, privo di obblighi.
“Ti amerò anche quando entrambi avremo la dentiera”
“Oggi fa freddo ma il cielo è terso e mi sei venuta in mente tu: limpida e tersa, a volte tagliente come il freddo improvviso ma onesta e leale. Carica di promesse come una mattina di dicembre prima di Natale, colma di curiosità neutra ma anche piena di Vita! Ansiosa di vedere come andrà a finire ma sicura che qualsiasi sarà il finale, sarà quello giusto”.
“Me encanta que estés en mi vida (Adoro che tu sia nella mia vita)”.
“Sei una grande scultrice! Prendi la materia che la vita ti da e, che sia la più fine ceramica o il più inutile dei materiale plasticosi, ne sai tirare fuori una forma di sogno”.
Buon giovedì dalla tua coach innamorata della vita, e delle quattro persone sopra descritte… e anche di alcune altre che non ho nominato ma sono sempre nel mio animo.
Chiara
Splendido…
Che bello il tuo semplice ma sentito commento!