Una volta un mio mentore mi disse che:
“CASUALITÀ è il nome che usa Dio, quando vuole agire in incognito”
Non importa che poi quella stessa persona fece di tutto per farmi a pezzi. La realtà dei fatti è che quello che mi insegnò fu colmo di saggezza. La realtà è che nel suo tentativo di farmi a pezzi, mi rese forte. Molto, molto forte. Suppongo di poter affermare con abbastanza certezza che a volte Dio, o la Vita, o l’Universo o il CASO, agisce in modi apparentemente crudeli, per portare alla luce i nostri doni migliori.
Una volta lessi nell’introduzione di un libro della scrittrice Giuseppina Torregrossa, che le viti, vengono “affamate”. Vengono fatte soffrire di proposito, fornendogli in determinati momenti meno acqua e meno nutrimento di quello di cui avrebbero bisogno, perché attraverso un tipo di sofferenza “calcolato”, la pianta poi, da frutto migliore. Il contadino “cattivo” affama la pianta. La pianta soffre. E da questo strano connubio di “cattiveria” e sofferenza, ne esce del buon vino.
Una volta un mio carissimo amico, mi disse che nel quartiere malfamato de La Habana dove viveva, venne dato un ordine dai capi delle varie bande, che nessuno lo coinvolgesse in cose illegali, perché lui tra tutti loro era quello che poteva fare qualcosa di buono. Sembra la storia di un film, ma è accaduta davvero. I “cattivi” presero una decisione per permettere a uno di loro di avere un futuro “buono”.
Una volta mio padre mi disse che a causa di brutta malattia che colpì le viti europee qualche centinaio di anni fa (scusate, le date potrebbero essere imprecise), vennero importate in Europa viti Americane che producevano però alcol metilico, e non etilico. L’alcool metilico è dannoso, per una serie di ragioni complesse in cui non mi addentrerò in questo post, eppure tutti (o la maggior parte) dei vitigni europei sono costituiti da una base di vitigno americano, su cui poi sono stati innestate viti europee. Questo sodalizio tra la pianta che produce alcool “dannoso” e quella che produce alcool “bevibile”, ha fatto sopravvivere le viti. Perciò se avete mai chiesto un calice di un qualsiasi vino europeo… beh, sappiate che state bevendo la combinazione di qualcosa che è stato possibile solo grazie al ricorso dell’uomo a qualcosa che preso singolarmente sarebbe stato dannoso.
“E’ incredibile come, a volte, il meglio venga fuori dal peggio. Dal danno. Dalla sofferenza. Dall’irreparabile. Dal dolore. Dal pianto. Dal male.
Nella tua testa potrebbe esserci un’obiezione. Potrebbe suonare più o meno così:
“Cosa dire di quelle volte in cui il male stravolge la persona e la rende peggiore?”.
Non ho una risposta standard. Suppongo che abbia a che fare con il fatto che tiriamo fuori il meglio di noi dalla sofferenza quando siamo disposti a sentirci totalmente vulnerabili e poi lasciare che la vita ci mostri un senso più grande.
Suppongo che se non si riesce a fare questa “resurrezione” sia facile indurirsi, incattivirsi, odiare, compiere atti estremi. Forse ne parlerò in un altro post. Ora però voglio tornare sull’argomento principale.
Qual è il punto? Il punto è che la sofferenza può diventare forza. Un tentativo di qualcuno di farci a pezzi, anche. Tutte le cose che riteniamo sbagliate del nostro passato possono diventare il fondamentale apprendimento che ci permette di mescere VINO ECCELLENTE, per elargire nel mondo i doni del nostro essere.
“Ogni santo un tempo è stato un disastro”, dice un altro detto. E’ vero. E’ così vero.
PERDONA o ELEVATI.
Sapete, io non sono una fan del perdono. Io sono per elevarsi al di sopra della sofferenza, vederne un senso, e poi trarne il meglio. A volte con questo arriva anche il perdono. A volte con questo arriva l’indifferenza. A volte con questo arriva di nuovo amore incondizionato. A volte con questo arriva una strategia distaccata per negoziare con intelligenza. A volte con questo arrivano intuizioni sulla vita che cambiano il corso della storia.
Nella storia di qualcuno tu sei stato, sei, sarai il “cattivo” o la “cattiva”. Nella storia di qualcuno sarai il “buono”. Nella storia di qualcun’altro ancora, sarai a volte l’uno a volte l’altro.
Io ti auguro di essere quello o quella che nella storia della propria vita si ELEVA al di sopra della confusione. Al di sopra del dolore. Al di sopra… dove di nuovo tutto è possibile.

Ti auguro di essere nella storia quello o quella capace di trarre da tutto quello che gli accade FRUTTI DELIZIOSI, per se stesso e per il mondo lì fuori. E ti auguro di farlo con trasparenza, onestà e un profondo senso di gratitudine per il semplice fatto di essere VIVO!
Buon weekend dalla tua coach,
Chiara
PS: Se vuoi approfondire il tema con me, lascia un commento qui sotto o chiedimi una sessione gratuita di CHIAREZZA MENTALE. Ti aspetto.
Grazie per avermi ricordato come andrà a finire questo capitolo della mia vita….
Ti adoro!
Ne sono felice Veronica! Un grande abbraccio a te.
Mi sento in sintonia con questa visione. Certo nella quotidianità delle volte mi è difficile elevarmi. Qualche volta è la ripetizione delle situazioni che.. aiuta! Mio malgrado… Grazie Chiara di questo post, mi è di conforto e di conferma.
@Daniela: Benvenuta Daniela! E’ sempre bello sentire le voci nuove. Sono molto contenta che il post ti abbiamo aiutato. Hai già letto il mio libro “3 SETTIMANE CON IL GENIO”? Se non l’hai letto sono certa ti sarebbe molto, molto utile per elevarti anche quando ti è difficile… e avere una visione della vita più ampia che sono certa ti darà tanta gioia e sollievo. Buona lettura… nel caso in cui l’avessi già letto e volessi approfondire ti consiglio la lettura anche del libro “LA RIVOLUZIONE INSIDE-OUT” di Micheal Neill. A presto
Trovo sia un articolo splendido Chiara… e sono perfettamente d’accordo la vita va plasmata è materia Buona e a volte Cattiva ma va sempre trasformata per diventare utile…Per diventare FORZA, FONTE di altra vita. Grazie💕
Grazie a te Anna per aver commentato e aggiunto il tuo tocco e la tua prospettiva!