Avete presente quella frase del poeta Bukowski? Quella in cui scrive:
“Vorrei essere un grande poeta, ma il pomeriggio casco dal sonno”?.
Direi che rispecchia piuttosto bene la mia sensazione mentre mi preparo alla chiusura di questo 2019. Se potessi mostrarti cosa c’è nel mio cervello in questo momento assisteresti ad un dialogo tra me e me, in cui nonostante io sia consapevole che ci siano ancora due mesi abbondanti prima di dare il benvenuto al 2020, per me la strada di questo 2019 e l’energia che l’ha accompagnato, volge al termine.
Ho fatto un anno di progetti falliti. Volevo completare la scrittura di almeno uno dei tre libri che ho in cantiere. Avrei voluto fare un tour per alcune tra le principali città italiane e conoscere dal vivo le tante persone che mi seguono sui social, proponendo aperitivi letterari e serate a tema sul VIVERE A MODO TUO. Avrei voluto viaggiare di più, andare a trovare gli amici lontani più spesso di quanto in effetti non abbia fatto. Lo so che da fuori sembra che io abbia fatto molto. Ma il fuori mi interessa poco se non è vero dentro.

Non ce l’ho fatta. E’ perché non sono in grado di darmi degli obiettivi e raggiungerli? Non penso proprio. Dio solo sa che quando mi metto in testa qualcosa in cui credo, sono in grado di smuovere mari e monti. E’ che è stato un anno di poca energia, di tante morti, di lutto e sofferenza per tante persone che amo e per tanti dei miei clienti più cari. Un anno di stravolgimenti nelle amicizie, in cui hanno traballato pilastri.
E’ stato un anno in cui a ballare ci sono andata solo a Madrid, e qui in Italia, sono rimasta a casa con Alex quasi tutti i fine settimana. Verrebbe da pensare “e cosa c’è di strano nello stare a casa con il tuo uomo?”… nulla, se non che non è la nostra normalità, né il modo in cui amiamo vivere. Tanto è che Alex ieri sera mi ha praticamente buttata fuori di casa dicendo “Clarita, alza le chiappe dal divano e vai a ballare che ti fa bene.”.
Insomma. Non è stata una passeggiata questo 2019. Eppure, è stato importante. Così importante che ieri sera mentre raggiungevo pigramente il locale a 1 km da casa mia, mi rendevo conto di quanto un lungo periodo di riflessione dentro, possa cambiarti fuori. Attraverso i racconti dei miei clienti, delle persone che amo e del dolore percepito, ho la sensazione di essere arrivata ad una comprensione dell’esistenza che onestamente non so quante persone abbiano.
Non lo dico per arroganza. Certo, ho sempre avuto un’alta concezione di me stessa, non lo nego. Ma oggi ti sto parlando a tu per tu, non dall’alto di un pulpito. Sono seduta fuori a piedi scalzi, accanto a te, con lo sguardo puntato sull’orizzonte a fare un bilancio di quel che è stato e ad aspettare l’intuizione su dove puntare il mio sguardo, senza ancora avere una risposta.
Da questo 2019, al quale metterò un punto non il 31 di dicembre, ma il 31 di ottobre, porterò con me alcuni apprendimenti importanti da indossare a novembre e dicembre e nel 2020. E con te, ora, ne condivido due:
APPRENDIMENTO #1
Anche quando ti pare che la vita ti metta in ginocchio, i miracoli sono alla tua portata.
Parlo dei miracoli di cui parla la mia amica Veronica, quelli che arrivano quando ne hai proprio bisogno. Il miracolo di un amico che ti paga un caffè e non ti fa domande. Il miracolo di qualcuno che invece di “trovare” il tempo per te, lo “crea” persino quando pare impossibile. Il miracolo di quelle persone che sono al tuo fianco perché ci vogliono essere e basta. Il miracolo dei clienti che fanno con te un percorso di un anno e arrivano ad un tale livello di profondità che sei la prima persona che chiamano quando ce l’hanno fatta in qualcosa. Il miracolo del tuo uomo che ti abbraccia e ti bacia il collo mentre cucini, in silenzio senza parole… che sa ogni cosa di te, e che ti vuole ancora di più con tutte le tue anomalie sistemiche.
APPRENDIMENTO #2
Non importa quando tu ti senta un fallimento. Non importa quanto tu non sia riuscito a realizzare quello che avevi nella tua testa. Il capo sei tu.
Tu che decidi i traguardi, tu che decidi di rallentare, tu che decidi di accelerare, sempre tu. Ogni volta che crederai di non aver fatto abbastanza sentirai quel senso di fallimento. Usalo o mollalo. Usalo se ti spinge verso una vita migliore. Mollalo quando è un’abitudine a fustigarti senza ottenere nulla più che farti male.
Ecco. Non ho combinato granché quest’anno rispetto a quello che avrei voluto. Eppure sento che la vita è stata talmente più grande di quel che credevo io, che mi ha insegnato cose che non erano nella mia lista, ma che forse erano perfette per il punto dove ero e per il cammino a venire… e probabilmente è così anche per te.
Ho deciso che il mio 2019 finisce il 31 ottobre. Celebrerò un capodanno anomalo e tutto mio. So che quando quella notte la foschia di ottobre cederà il passo alla fitta nebbia di novembre, sarò pronta perché si sollevi il velo di pensiero stanco che è rimasto con me per molti mesi. Lascerò che si sollevi e che mi venga mostrata la direzione. So che accadrà.
E allora mentre inizia il mio conto alla rovescia, mi domando se quella notte, dopotutto, non ci sarà anche un pezzetto di te che mi leggi con me… quello che ti spinge a non fermarti mai nonostante tutto. Quello che sa che c’è una vita che pulsa oltre le nostre abitudini e i nostri momenti giù… quello che sa che è un buon momento per VEDERE un nuovo pensiero.
Clara e Chiara.
Cara Chiara il 2019 è stato per me un anno bizzarro… Non posso dire di fallimenti questo proprio No. Ho combattuto con tutta me stessa un tumore al seno. Chemioterapia e radioterapia mi hanno provata fisicamente e resa più forte ma anche più sensibile e fragile. La Divina Provvidenza mi ha riservato una grande opportunità. L’occasione, attraverso un corso della Regione Lazio di guardare in faccia le mie capacità e le mie passioni. La pasticceria è il Cake Design potranno finalmente diventare per me un lavoro. Il mio 2019 non è ancora finito ho grandi cose ancora da fare💪💪💪😍😘
@Monica: Carissima, ricordo che era già una grande passione quando ti ho conosciuta. Solo felice che tu sia sopravvisuta al tumore e che abbia dato vita a questo sogno. Un grande abbraccio!
Ciao Chiara, sembra che mi leggi nel pensiero..i tuoi post arrivano spesso nel momento giusto. Ho notato il tuo post proprio ora che, seduta sul divano, faccio il punto della situazione e cerco di capire che direzione prendere dopo un anno apparentemente poco produttivo. Ho aspettato questo ottobre tanto intensamente pensando che sarei stata super carica per riorganizzarmi e poter raggiungere uno degli obiettivi che mi sta piu’ a cuore e che rincorro da tempo ..ma mi ritrovo stressata , fragile e piu’ confusa che mai. Nonostante tutto non mi fermo, faccio un respiro profondo, anche tre o quattro se servono e vado avanti. Grazie per questo bellssimo post😘
@Susanna: quando farò partire il mio prossimo corso online, spero che ci sarai. Sarà un’ottima occasione per andare avanti a modo tuo.
Ciao Chiara,
Sono anni che a fine anno faccio progetti meravigliosi per i mesi a venire. E sai cosa? A parte qualche obiettivo raggiunto qua e là, i progetti si rivelano puntualmente più.. Vischiosi del previsto. Si, Vischiosi.. I piani scivolano incontrando come una resistenza subdola.
È quando decido di abbracciare l’anno per l’ultimo saluto, quello prima di voltarsi e guardare avanti, che mi accorgo che è stato un anno meraviglioso. Giorni vissuti a volte faticosamente, altre volte con gioia e leggerezza nel cuore. Ore passate e preoccuparmi ed altre a pensare ad altro. Ma che bei giorni, che belle ore, che bei mesi, che bell’anno!
Spero che tu possa vivere il prossimo anno a modo tuo. Ma non con i piani che ti prefissi mesi prima. A modo tuo giorno per giorno.
Baci Baci
@Anna: ciao tesoro. Sono d’accordo con te sulla prima parte del tuo commento, non con la seconda. Io continuerò a fissarmi piani e obiettivi, soprattutto perché è ispirante farlo. Quest’anno ho semplicemente dovuto rallentare, realizzando in realtà che il senso di fallimento viene sempre e solo dal mio pensiero. Ecco che allora, non ho bisogno di “non fare piani” per non sentirmi “male”. Ma solo di vedere che a volte c’è anche altro in serbo per me. Ti abbraccio forte.
Esatto. Era quello che volevo dire io. Fare piani, ma non rimanerne attaccata per il pensiero di dover spuntare una lista. Fare piani ed ascoltarsi 😊
Hai ragione Chiara..in tutto.. forse il senso di fallimento non è oggettivo..forse è solo un sentimento come l amore e l odio e altrettanto passeggero.. siamo sempre troppo severi con noi stessi e non ci scontiamo mai nulla.. e il segreto sta nel guardare con oggettività un periodo che a tratti sembra scarno ma forse ha insegnato più di tanto anni ricchi di progetti raggiunti..forse si nasconde nella nebbia di novembre un progetto che senza questa sofferenza non si
si sarebbe realizzato. Nn lo so.. sto cercando una strada…e non la vedo..tante cose meravigliose ci sono state quest’ anno..e altre dolorose e a metterle sulla bilancia sembra che quelle faticose offuschino la luce di quelle belle..ma non è giusto..a volte ci si ribella alle ingiustizie a volte si vorrebbe e non si riesce..a volte si è stanchi e non ci si muove nemmeno per non far danni.. è dura questa vita..e spaventosamente bella anche..spero che tu realizzi i tuoi progetti e io spero di capire quali sono i miei..e sarebbe già un gran passo..
@Serena: Benvenuta a te cara Serena. Sai io non penso che raggiungere obiettivi sia da evitare. Anzi. Ho parecchi sogni che si sono realizzati e ho dovuto rallentare e modificare la rotta in molti momenti. Per me il fallimento è riconoscere anche un cambio di direzione e adattarsi. Può essere anche un successo per certi versi… sono solo parole che ci aiutano a muoverci attraverso la vita. Non penso che la vita sia dura. Penso che in certi momenti ci metta in ginocchio, ma in fondo va bene così “spaventosamente bella” come dici tu. Il prossimo anno ho dei progetti comunque… alcuni di questi per aiutare le persone a capire cosa vogliono e quali progetti realizzare… magari sarai dei nostri. A presto
Grazie Chiara, anche il mio 2019 mi ha portato a vedere cose che non avrei immaginato di vedere sul mio percorso. I miei obiettivi si sono fermati, ho attivato energie diverse che già conoscevo per andare avanti, ho trovato la magia di persone meravigliose che mi hanno aiutato in questo cammino. Forse devo riprendere la mia vita da qui e andare avanti a modo mio. Un abbraccio
@Assunta: Non c’è di che Assunta. A presto!
Ciao Chiara, ho letto il tuo ultimo post e ti dico che mi è piaciuto tantissimo. Ho percepito lo spazio da cui sono venute quelle parole, la serenità di non aver paura di uno o più fallimenti. Me lo sono salvato in modo da poterlo rileggere quando mi servirà. Adesso soprattutto la mia vita lavorativa è piena di cose belle, spesso penso e se dovesse finire? Attraverso la comprensione dei tre principi sto sperimentando di non aver più paura di una fine. Se qualcosa finisce, può accadere, potrò sempre ascoltare la mia saggezza e creare qualcosa di nuovo, sicuramente più vicino a quello che sarò in quel momento. Questa rivelazione per quanto mi riguarda è rivoluzione pura perché ho sempre avuto paura che le cose finisse. Le tue parole hanno aggiunto leggerezza ai miei pensieri che erano già più leggeri. Grazie
@Elena Sanesi: Grazie a te Elena. Mi sono gustata ogni parola del tuo commento.
Ciao Chiara, leggendo il post mi è venuto in mente che qualche volta prendersi una pausa o darsi pace per ciò che è andato in un’altra direzione o per non sapere ancora come andrà a finire è proprio un gran sollievo. L’autunno è un ripiegamento, un prendere fiato, un volgersi alla terra, per covare ciò che nascerà. Un saluto
@Daniela: Carissima, che piacere sentirti! E’ dal benessere innato di 3 anni fa che non ci vediamo! Chissà ci sia occasione quest’anno. Sai, è proprio vero quello che scrivi. Dà una bellissima sensazione, davvero. A presto!
Ciao Chiara! E’ molto carino che ti sia ricordata, è passato tanto tempo, tante cose son successe. Sì, continuo a leggerti: le tue ispirazioni accompagnano le mie e anche quando sono di tutt’altro avviso le trovo stimolanti. Un caro saluto