Esiste ciò che è. E poi esiste ciò che non è.
Esiste la realtà. Esiste ciò che vorresti fosse realtà.
Esiste la verità. Esiste la “non verità”.
Un aspetto della “non verità” sono le bugie che le persone raccontano a se stesse quando non vogliono vedere qualcosa di scomodo. Quando non vogliono ammettere la verità di ciò che è.
La verità è quel qualcosa che vedi e che una volta visto non puoi più ignorare.
E’ quando vedi che per quanto tu possa impegnarti in qualcosa, ci sono cose che non potrai fare al posto degli altri. E’ quando ti accorgi che stai remando da solo in una barca che di remi ne ha quattro. E’ quando ti rendi conto che qualcosa è finito o in trasformazione: una fase della tua vita, una collaborazione di lavoro, un’amicizia decennale, una relazione conflittuale con un figlio, una storia importante, un tuo modo di essere.
La verità non è né giusta, né sbagliata. E’ semplicemente vera.
La verità è guardare dalla finestra e vedere che oggi piove.
“Ma io volevo il sole…”, sì, è quello che volevi, ma oggi piove. La verità è renderti conto che quelle gocce tanto “sbagliate” per te, sono benedizione per i campi secchi che aspettano la pioggia per generare la vita.
La verità è aprirti a che non hai mai la visione globale di ciò che accade. Per quanto bene tu veda, i tuoi occhi non vedranno mai a 360°, eppure se sarai fortunato vedrai a 180°, e a volte girando la testa potrai anche vedere gli altri 180° un pezzo alla volta, se sei tra quegli esseri umani che si sono tolti il paraocchi e che scelgono di vedere al di là del loro naso.
La verità è, citando Byron Katie, ciò che è.
Nel 2003, in uno dei viaggi in Spagna che cambiò l’intero corso della mia esistenza, e di quella di molte persone del mio passato e del mio presente, in un momento di verità estrema mi ritrovai a fissare la mia immagine sullo specchio di un bagno pubblico. In quel momento di verità senza filtri, vidi qualcosa che avevo evitato con tutte le mie forze di vedere (e ammettere) con tanta chiarezza.
Dovevo lasciare una persona alla quale volevo un bene immenso, ma non amavo. In quel momento di estrema chiarezza, sentii solo quella sensazione di quando qualcosa semplicemente “è”.
Poi arrivarono le paure, i timori, i sensi di colpa, ma qualcosa di più profondo dentro mi guidò a scartare tutto quello che offuscava la mia mente e tornare a ciò che era VERO. Ero chiamata a fare altro nella mia vita, dovevo prendere un’altra strada. Dovevo lasciare quel ragazzo assumendo tutte le responsabilità che questo comportava.
Lo feci. Non senza dolore. Seguii la verità. Seguii il mio cammino.
Ci sono momenti della vita di ognuno di noi, in cui la verità pare insopportabile. Eppure la verità non è sopportabile, non è insopportabile, non è dura, non è morbida. La verità, semplicemente, è vera.
Quando sei disposto a vederla per ciò che è, nella forma più neutra possibile, abbracci non solo la verità ma anche il tuo destino e inizi a muoverti di nuovo in uno spazio di libertà profonda, vera, che ha la stessa forza travolgente dell’onda, ma anche la stessa meraviglia gentile di un’alba che sorge.
Come mi disse tanti anni fa Harry Nichols, uno dei miei mentori passati:
…“ONCE YOU KNOW, YOU CAN’T UNKNOW”…
Una volta che sai, non puoi non saperlo. E una volta che tocchi la verità, non puoi smettere di riconoscerla e seguirla.
Chiara Grandin
THE LIFE COACH
Per ora sto sperimentando due tipi di verità che hanno effetti diversi.
Una è serena e costruttiva, so che il rapporto di lavoro durato 15 anni è finito e mi sta bene così, guardo avanti. Anzi svolazzo leggera.
L’altra è che lui non mi ama più, che ha scelto un’altra, che hanno una figlia. Questa verità mi tortura. Vorrei “comprare una sedia all’Ikea”, avere nuovi stimoli, lasciarmi andare alla vita perchè la vita accada. Ma in realtà non voglio, voglio sentire ancora le emozioni che lui mi provocava. Ero VIVA! Ora tutto è silenzioso, troppo. Ho bisogno di sentire il suo rumore.
Buongiorno Flora da questa penultima domenica di maggio. Credo di ricordarmi di te. Tu commentavi spesso anche sul blog che tenevo per Donna Moderna vero? Comunque, sia che tu sia “tornata” o appena giunta, ben arrivata qui con me. Tu stai sperimentando una sola verità e due tipi di pensiero. La verità è che è terminato un percorso lavorativo durato 15 anni. Questo è reale. Il pensiero che sperimenti su questa realtà invece è “leggero”. Che significa? Che il significato che stai dando tu nella tua testa a questo evento, ti fa guardare al futuro con prospettiva. La verità è anche che una relazione d’amore con un uomo che hai amato tanto e, per alcuni versi, ami ancora, è finita. Questo è reale. Il pensiero che tu hai su questo accadimento invece è doloroso, senza prospettiva, come se guardando al futuro non vedessi nulla… come se fosse quest’uomo a farti sentire VIVA, e non in fatto che TU stando accanto a lui, ti permettevi di vedere la vita in modo più VIVO.
Ho una buona e una cattiva notizia. La cattiva notizia è che probabilmente quest’uomo ha davvero scelto un’altra vita che non include te. La buona notizia è che a prescindere da lui, in te, esiste la possibilità di sentirti VIVA in qualsiasi momento, a prescindere da chi avrai o no accanto.
Sai cosa ti consiglierei? Di leggere il mio libro 3 SETTIMANE CON IL GENIO. Immergerti nella lettura ti farà bene, e ti darà una prospettiva leggera anche su questo aspetto della tua vita che ora ti sembra così difficile e doloroso… e dato che nessuno te lo dice, te lo dico io: la tua vita non è finita perchè quest’uomo non ti ama più! Amerai ancora e in modo NUOVO… ne sono certa. FORZA!