Hai mai avuto la sensazione nella tua vita di essere ad un picco altissimo o bassissimo e sentire la necessità di stare in silenzio?
A me è capitato infinite volte. Mi è capitato in momenti di felicità estrema e in momenti di dolore estremo. E ho imparato che nulla come i picchi più alti o bassi della nostra scala di emozioni, evidenziano chi intorno a noi sa ascoltare e chi no.
Sei capace di ascoltare davvero?
Quando noi siamo in momenti molto intensi della nostra vita, cerchiamo una sola cosa: ascolto profondo. Questo ascolto può venire da noi stessi, nel silenzio. Oppure da persone giuste.
Persone che in quel preciso momento, sono in grado di mettere da parte i loro “anche a me è successo”, il loro bisogno di attenzione, o il dispiacere/preoccupazione che possono avere nel vederti soffrire e ti ascoltano e basta.
Condividere la gioia o il dolore con le persone “sbagliate” può essere estremamente svilente. Lascia quella sensazione addosso che ci fa dire “ma perché non me lo sono tenuto per me?”.
Vuoi saperlo? Perché non ti sei ascoltato abbastanza… perché qualcosa di profondo dentro di te, sapeva già che non era un buon momento per condividere quel qualcosa di speciale nel bene o nel male con quella persona, in quel momento. E attenzione. A volte non è la persona ad essere “sbagliata”, ma magari è solo il momento ad esserlo.
E quando è così, la cosa che davvero ti nutrirà sarà il silenzio del tuo animo.
Quando invece si tratta proprio delle persone sbagliate, la lezione è semplice: non è saggio condividere una gioia profonda con una persona che ti invidia o che è profondamente infelice della sua vita a uno o più livelli. Non è che sia cattiva, è che non ce la fa a starti accanto perché nel suo pensiero la tua gioia, diventa un promemoria della sua infelicità.

Ho evitato per tanti anni di condividere i momenti più magici della mia vita a voce, perché nel momento in cui iniziavo a parlare mi rendevo spesso conto di “arrecare dolore” all’altro o istigare il suo pensiero di invidia o gelosia, cosa che personalmente non è di mio interesse. Oppure la persona in questione era una di quelle che hanno bisogno di dirti quanto la loro vita sia speciale e non è particolarmente interessata a sapere di te.
Fai Silenzio.
Così ho imparato un’altra cosa: il silenzio, nel dubbio, è la via. Nel silenzio del mio cuore ho celebrato molti momenti importantissimi della mia vita. E ho scoperto che spesso mi bastava scrivere di quei momenti per lasciare che la mia gioia si separasse da me, viaggiasse nell’etere e arrivasse attraverso le parole a chi mi leggeva, alimentando un circolo magico di gioia. PURA GIOIA.
Ho scoperto che perfetti sconosciuti a volte sono i perfetti compagni o alleati per farti quel sorriso sincero di apprezzamento per la gioia che esce dal tuo animo e che chiede di essere condivisa. Ho imparato che quando smetti di cercare la condivisione della gioia da certe persone, spontaneamente ti viene da condividerla con altre, con nessuno, con la vita, con te ed è PERFETTO così.
Ho imparato anche che nei momenti di dolore profondo, nessuno ha bisogno di sentirsi dire frasi fatte. Nessuno ha bisogno di avere qualcuno accanto che è a disagio con il dolore e il silenzio altrui. E raramente i “fatti forza” hanno un reale effetto su chi di forza non sente di averne nemmeno una goccia.
Quello che fa davvero la differenza nei nostri momenti di picco, alto o basso che sia, è avere qualcuno accanto che semplicemente ascolta.
Ascolta oltre le parole.
Ascolta e basta.
Se ripercorro i momenti salienti della mia vita, vedo con chiarezza che le uniche persone che sono rimaste con me, sono queste: persone capaci di ascoltare profondamente nel bene e nel male.
Ed è un grande dono che possiamo fare a noi stessi, scegliere, attraverso un ascolto profondo di noi, quando e con chi aprirci, quando e con chi tacere. Quando e con chi soprassedere.
Sicuramente iniziare un percorso di coaching, può creare trasformazioni incredibili nella qualità delle tue relazioni, solo cambiando il modo in cui ascolti. E magari chissà, presto, sarò la tua coach in questo.
Ricorda questo…
Nei momenti di più grande dolore e bellezza della vita condividi solo con le persone giuste. Quelle che ti ascolteranno e basta. E se ancora non ce ne sono nella tua vita, puoi condividere con me nei commenti. Io ascolterò e basta… e poi scriverò quello che sentirò giusto per te in quel momento.
Chissà potresti scoprire che forse non solo vuoi avere persone accanto così, ma che tu stesso vuoi diventare una di quelle persone… che a ben guardare sanno trovare il bello ovunque nel mondo, perché ascoltano arrivando a quelle sensazioni prive di parole come l’amore, la bellezza, la fiducia… quelle sensazioni che spesso riconosci nel silenzio, dove la logica viene superata e si arriva all’essenza di quello che conta.
Se è il tuo momento scrivimi. Ti ascolto.
Chiara Grandin
The Life Coach
Quello che dici lo sento molto vero.
@Anna Scarmoncin: Per me è sempre molto bello sapere di arrivare a qualcuno in un modo semplice e che ha senso per chi legge. Grazie Anna per avermelo fatto sapere.
Ciao Chiara
Non so spiegare con tante parole la sensazione che provo
Mi sorride il cuore… Sento quel pò di fiducia in più nella vita ed in me che talvolta manca, e che mi fa sentire un profondo senso di solitudine
Grazie… Un sorriso
Cara Marzia bentrovata qui con me. Sai, a me oggi viene solo da dirti che non sei sola. Forse è vero che spesso non ti senti capita o accolta come vorresti. A volte nella “giostra della vita” capita di salire su qualche “attrazione ad alto tasso di adrenalina” quando tutto quello che vorremmo è farci un giretto tranquillo sulla giostra dei cavalli (quella che per intenderci gira in tondo lentamente, adatta a grandi e piccini). Ecco… a volte vorremmo una pace che non riusciamo a trovare… o a mantenere. A volte ci guardiamo intorno e vediamo tanta agitazione da parte delle persone che ci circondano e vorremmo tanto che vedessero il mondo più serenamente. A volte… non sappiamo proprio come far capire a chi amiamo che ciò che facciamo o non facciamo non necessariamente è un qualcosa che ha a che vedere con loro, ma con una nostra esigenza interna di silenzio, o spazio. A volte… ci sentiamo soli. Perché fondamentalmente crediamo al pensiero di “sono sola”. Invece anche quello è un pensiero. Come un pesciolino che si sente solo nell’oceano, non dimenticare che in quello stesso oceano ci sono molti, moltissimi altri pesciolini come te, moltissimi organismi viventi… e anche se in questo momento tu non li vedi, non li percepisci, non sai come trovarli, l’acqua in cui tu sei immersa, è la stessa che circonda anche loro. E appena ti ricorderai che la cosa fantastica dell’acqua è che ti può portare attraverso le correnti ovunque tu voglia, saprai quale “corrente” seguire. Lo saprai per istinto. Perché è così che funzioni. Persino quando ti sembra di no.
Un abbraccio grande.
Ciao Chiara! Sai, dopo svariate volte che mi accorgevo di provocare invidia ad una determinata persona, ho smesso di manifestare i miei momenti di successo. Però non posso negare che ho anche smesso perché questa persona cercava sempre di essere “di più” con frasi del tipo ” ah sì ma anche io” oppure “ah no no io ho fatto questo, quest’altro e quest’ altro ancora” cercando sempre di essere migliore di me e questa cosa iniziava a darmi fastidio. Così ho iniziato a gioire con me e me e quante soddisfazioni!!!
Grazie per i tuoi utili e meravigliosi insegnamenti
@Celeste: Cara Celeste, ti leggo e penso due cose. La prima è che a volte le persone quando si agitano e si “sentono da meno” come il caso della persona di cui mi parli, reagiscono costantemente alla propria insicurezza e fanno fatica ad essere felici per te (o per noi). L’altro lato della medaglia è che, grazie al cielo, non siamo obbligati a farci carico di ogni insicurezza altrui e tutti, inclusa la persona di cui mi parli, abbiamo sempre l’opportunità di diventare più “grandi” e vedere qualcosa di nuovo sulla vita. Per esempio che il successo altrui, nulla toglie alla nostra felicità. Se è una persona a cui tieni molto però, mi viene da suggerirti anche un’altra strada che credimi può avere due effetti: avvicinarvi a livelli fantastici o allontanarvi ancora di più.
L’idea è questa: la prossima volta che dovessi raccontare qualcosa a cui tieni, e parte lo stesso “anche a me è successo”, fermati. Guarda questa persona negli occhi e dille semplicemente quel che pensi, tipo “Sai che quando ti racconto qualcosa non mi sento ascoltata davvero? Ti voglio un sacco di bene e la mia felicità non è un ostacolo alla tua, quindi perché ti senti da “meno”? Sai che non ti serve?”
Solo un’idea. Un abbraccio e grazie per aver commentato!
L’uomo che amavo e amo perdutamente si è tolto la vita tre mesi fa. Mi sono confidata con le persone giuste, poche e sincere. Ma quasi tutti i parenti, gli amici e conoscenti che sanno, fanno finta di non sapere…Nel senso che si sono completamente volatilizzati. Non mi rivolgono neanche la parola. Possibile che il mio dolore, che tra l’altro non ho avuto modo neanche di manifestare con loro, li abbia così allontanati? Sono felice di avere accanto le poche ma grandissime persone meravigliose che non mi hanno abbandonato alla solitudine emotiva. Degli altri da pochi giorni non mi curo più, ho deciso di tagliarli definitivamente fuori dalla mia vita.
Ciao Vanessa. Quando una persona che amiamo ci lascia, o perché si toglie la vita, o perché muore di morte naturale, l’esperienza che tutti noi facciamo è anche quella di “tagliare”. Si taglia via da noi il superfluo e a volte nel farlo si passa per una fase di estremismo. Se per ora vuoi tagliare via da te tutti coloro che non ti sono stati accanto nel modo che tu desideravi, fallo. Poi tra qualche tempo, da un diverso spazio del tuo animo, potrai valutare se c’è qualche nuova conversazione da fare con “vecchie persone”. Nel frattempo, se hai voglia, vorrei che leggessi il mio libro 3 SETTIMANE CON IL GENIO. Potrebbe aprirti le porte ad una nuova fase della tua vita. Ovunque essa ti porti. Con sincero affetto. Chiara