Mi apro alla chiusura. Sono pronto a morire.
– Harry Potter –
Entrando nel bosco in cui lo attende Voldemort con i suoi seguaci, il giovane mago con la cicatrice sulla fronte, ormai sa di essere l’ultimo Horcrux. Il settimo e ultimo frammento di anima che il Signore Oscuro ha creato è dentro lui, il bambino sopravvissuto. E per porre fine al dominio del male, Harry Potter sa che dovrà morire.
Silente lo capisce molti anni prima, e prima di morire orchestra una strategia lungimirante per fare in modo che il giovane Harry muoia sì, ma al momento giusto.
Verrebbe da dubitare sulla benevolenza di Silente, che appare per un momento come un freddo calcolatore. Persino Piton, per un attimo, è disgustato dalle macchinazioni di Silente che comprende che Harry, al momento giusto, dovrà morire ed è consapevole che questa informazione dovrà essere rivelata ad Harry solo al momento opportuno. Eppure è grazie alle scelte di Silente, che da solo decide per il bene di tutti, che alla fine molti si salvano ed Harry compie il suo destino.
Nella trasposizione cinematografica, per me, il momento di massimo impatto emozionale è proprio quella scena senza musica in cui Harry cammina nel bosco completamente solo e prima di baciare il boccino d’oro dice quelle parole “Mi apro alla chiusura, sono pronto a morire”.
Harry si arrende, non perché getta la spugna, ma perché comprende che la chiusura di una strada, a volte E’ LA STRADA.
APRIRSI ALLA CHIUSURA
La chiusura spesso arriva improvvisa e inaspettata. A volte è nell’aria. A volte siamo noi a determinarla. La chiusura può essere tante cose, ma da qualsiasi parte la si guardi, porta l’energia della morte.
In quel fotogramma mentre Harry cammina verso la morte c’è solo un dignitoso silenzio. Non c’è più la disperazione con cui Harry aveva dovuto fare i conti nei mesi precedenti. Poi Harry bacia il boccino d’oro ed escono da esso gli spiriti delle persone morte che lo hanno tanto amato. E con essi giunge il conforto, prima dell’azione decisiva. Harry sa che dopo anni di lotta ora, deve arrendersi. Questo è l’atto estremo e catartico e probabilmente più difficile di tutti di chi lotta con tutto sé stesso per qualcosa che va oltre se stesso. Allora Harry cammina verso il nemico, senza resistenza nel cuore, pronto a morire.
Voldemort scaglia la sua maledizione “Avada kedavra” e Harry si accascia al suolo. Hagrid lancia un urlo di dolore. I seguaci di Voldemort ridono.
Il destino si compie. Ed è allora che interviene qualcosa che nessuno si aspettava, neppure Harry.

LA SCELTA
Harry apre gli occhi e si ritrova in una sorta di luminosissimo limbo, in cui comprende che la parte di Voldemort, ovvero il settimo Horcrux, che viveva in lui è stato distrutto, per mano del suo stesso creatore.
Viene annientato l’Horcrux, non lui. In questo limbo ecco apparire di nuovo Silente e avviene un dialogo meraviglioso fra i due, sospesi tra il mondo dei vivi e quello dell’oltre. Harry si rende conto che gli viene data una scelta. Una scelta che non pensava di avere. Può andare oltre… o tornare dai suoi amici, privo del suo pezzo di “Voldemort”.
Perché se è vero che per rendere Voldemort vulnerabile, lui doveva scegliere e accettare completamente di morire, una volta che lo fa, gli viene data la scelta di “risorgere” e vivere ad un nuovo livello.
Harry sceglie di tornare, di risorgere, per porre fine al conflitto e stare ancora una volta, accada ciò che accada, al fianco di chi ama, lottando per qualcosa di giusto.
Perché, come dice Silente, ognuno di noi arriva ad un punto della vita in cui deve scegliere tra ciò che è facile, e ciò che è giusto.
LA RISURREZIONE
La chiusura, e l’energia di morte che essa porta, quando viene abbracciata, non solo accettata, si trasforma di nuovo in vita. Non è spiegabile, ma è così che funziona. E se hai già avuto modo di subire delle perdite e vivere delle chiusure che davvero non ti aspettavi, sai di cosa sto parlando.
Oltre la sofferenza, la rabbia, il senso di ingiustizia profonda e l’amarezza di quando sei nel vivo della chiusura, c’è uno spazio di saggezza che emerge in te pronto a farti “arrendere” e a liberare nel tuo animo una comprensione della vita infinitamente più grande di quella che avevi.
Qualsiasi cosa una chiusura abbia comportato, stia comportando o comporterà per te (perdita di denaro, di speranza, di una persona cara, di una vita in cui non ti rispecchi più), non ti fermare al primo impatto distruttivo, che lascia senza fiato.
Accasciati al suolo tutto il tempo che ti serve.
Lascia andare ciò che di questa chiusura non puoi più controllare.
Lascia che tutta la sofferenza ti attraversi.
Poi, spazza via i detriti dal tuo animo e respira.
Nel silenzio del tuo animo un nuovo pensiero germoglierà e con esso una forza che riconoscerai come tua, ma allo stesso che sentirai essere immortale. Fatta di tutta quella comprensione che si libera nell’essere umano quando cade e viene sconfitto e poi si rialza. Una volta ancora.
Probabilmente sentirai di essere cresciuto di 100 anni in un solo secondo e comprenderai qualcosa inspiegabile a parole: vita e morte, chiusura e apertura, sono compagne inseparabili. Ieri, domani, per sempre.
LA CHIUSURA COME ALLEATA
Mi sono aperta alla chiusura molte volte nella mia vita e l’incredibile bellezza che vedo nell’esistenza è stato il frutto inaspettato di essermi arresa, quando era il momento di farlo e aver lottato a prescindere dal risultato finale.
E come Harry Potter, so che quando anche tu ti aprirai alla chiusura, e ti arrenderai ad essa, alla fine poi risorgerai.
Saprai arrenderti quando è quella l’unica azione da fare.
Saprai agire quando non è il momento di perdersi in chiacchiere.
Saprai attendere quando non sai.
Saprai pensare a lungo termine e vedere una soluzione con molti anni di anticipo su cose che sembrano insormontabili.
Saprai muoverti con fiducia nel buio più fitto e trovare comunque la strada, quando nessuno pare trovarla… quando l’ultimo brandello di speranza sta per morire.
Trascenderai ciò che era ad un livello che ora nemmeno immagini e ti trasformerai in quella versione di te, priva di fronzoli che vede l’essenziale per cui sempre vale la pena “tornare” e compiere un nuovo passo in questa meravigliosa e intensa esperienza che si chiama VITA.
Un abbraccio enorme dalla tua coach,
Chiara
Non ho parole, solo un grande sospiro… Dopo aver letto tutto d’un fiato…
Osservo in silenzio questa grande verità e lascio che faccia il suo corso.
Grazie Chiara!
travolgente come la VITA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Come sempre, riesci ad esprimere a parole ciò che già so da tempo, ma a cui non riuscivo a dare forma. Ripenso alla mia vita ed è esattamente ciò che hai descritto tu. Ti ringrazio di cuore. È meraviglioso aprirsi alle infinite possibilità che abbiamo, una volta che andiamo oltre il pensiero.
Ho sperimentato proprio pochi giorni fa questa sensazione di morire, quando la rabbia, la sofferenza ,il senso di ingiustizia profonda ti assale, perché sei in un paese straniero e nessuno parla la tua lingua e neppure altre lingue conosciute, sei per strada stanchissima, senza connessione internet, senza telefono, completamente sola e provi a chiedere informazioni ma nessuno ti comprende, cosa fai? Non ho lottato contro la morte, perché era quello che mi sentivo, morire, ma, mi sono aperta ad essa e mi sono affidata a lei e voilà la soluzione.In borsa avevo carta e penna e qualche soldino, ho fermato un taxi, scritto a penna il mio indirizzo e finalmente sono arrivata a casa. Vi assicuro che dopo ciò mi sembrava di aver acquistato 100 anni di vita in un secondo. Grazie Chiara
Grazie di cuore Chiara, la forza delle tue parole e ciò che sottendono trasformano in me, mentre ti leggo, il “veleno in medicina”.
Un caro abbraccio.
Abbracciare e arrendersi: permettere alla Vita, che ne sa più di noi, di essere… E insieme a Lei trasformarsi, lasciare andare ciò che non serve più e respirare aria nuova e pulita!
Grazie Chiara, commossa nel profondo..
Parto con un ringraziamento generico per tutti questi meravigliosi commenti. Ed ora passo a rispondere ad ognuna:
@Veronica: Grazie a te per essere così vera e disposta a stare al servizio delle cose importanti.
@Anna: Mamma. Nulla da aggiungere.
@Valentina: Sono d’accordo con te e mi auguro davvero di averti con noi nell’edizione 2021 della Scuola per Supercoach. A martedì intanto!
@Lina: Emozionante. Stupenda condivisione. Stupenda davvero.
@Alessandra: Quando qualcuno di molto silenzioso come te commenta, è un vero onore. Dico davvero.
@Simona: Beh… il tuo commento penso sia il più inaspettato, e proprio per questo ancora più prezioso.
A presto ragazze e grazie per il vostro contributo! E’ più bello quando ci siete anche voi.
Sperimento decine di “chiusure” al giorno!
“Nel silenzio del tuo animo un nuovo pensiero germoglierà e con esso una forza che riconoscerai come tua, ma allo stesso che sentirai essere immortale.” Mi ha colpito particolarmente …mi ha trasmesso sicurezza…
GRAZIE
@Mario: sono veramente felice che ti sia arrivata quella sensazione. Un grande abbraccio.
cit.
Grazie per le sen sazioni che provo nel leggere (e rileggere al bisogno) queste parole che sono arrivate attraverso te. Mi sono emozionata, con un silenzio ampio, profondo. Nella rilettura mi ha colpito la parola PRIVO, tornare dai suoi amici, alla vita, privo di un pezzo. Mi viene in mente tutte le volte che ho difeso quel pezzo di Voldemort dentro di me e sorrido. E mi apro ad una nuova perdita, in silenzio. Grazie davvero. A presto Agnese.
Bellissimo Agnese. Un abbraccio grande!
Questo periodo dell’anno porta con sè energia di morte.
E’ il buio che avanza, gli animali che si ritirano, le piante che interrompono il vegetare.
Non per niente da tempo immemore in questo periodo si ricordano i morti, e il confine tra i due mondi diventa più sottile.
Ho sentito in me, nel mio corpo, tutte le parole che hai scritto, Chiara, e ti ringrazio davvero tanto.
E’ come se le sentissi risuonare ancora e ancora…
@Monica: è sempre un piacere leggere quello che suscitano in te i miei post o le riflessioni durante le sessioni. A presto cara!