Nell’ultimo anno ho avuto modo di riflettere a lungo sulla perdita di qualcosa o qualcuno e sul perdere in generale. Quando ero piccola odiavo perdere. Se giocavo era per vincere. Per esempio a carte.
Gioco a carte da quando ho 6 anni e ho avuto un abile maestro ad insegnarmi. Mio padre Bruno è stato il mio insegnante, e direi che è stato un ottimo insegnante. Mi ha insegnato che le carte sono un misto di fortuna, ma anche di strategia. Mi ha insegnato a giocare per vincere sì, ma anche a giocare non con la “paura di perdere”. Mi ha insegnato che non si fa un gioco scadente, da “pimpinella” direbbe lui, quando hai buone carte solo per evitare che l’altro vinca. Mi ha insegnato che quando “le carte non girano” devi cambiare la tua strategia di gioco e ricominciare da zero. Questi, a prescindere dalle carte, sono stati insegnamenti davvero senza prezzo.
Poi mi ha insegnato anche ad arrabbiarmi se perdevo… e questo insegnamento invece ho smesso di seguirlo da qualche tempo.
Non solo mio padre, ma in genere le persone, quando perdono si arrabbiano. Il gioco diventa fonte di malessere e l’esperienza con cui si abbandona il tavolo da gioco quando siamo “perdenti”, pare essere quella da evitare. Eppure, nel tempo, ho visto qualcosa di totalmente nuovo. A me perdere a carte, ultimamente, diverte. Un sacco.

SII DISPOSTO A PERDERE PER OSSERVARE MEGLIO
Quando perdo mi diverto ad osservare le reazioni mie e degli altri. Mi affascina osservare i cambiamenti nelle espressioni dei miei avversari di gioco. Adoro quando ho di fronte un degno avversario sentire l’adrenalina e la voglia di godermi un gioco ad alto livello. Ma perdere o vincere non è più il mio focus. E non so esattamente come sia successo.
Chi gioca a carte con me, vi dirà, che in realtà io adoro vincere. Si sbaglia. Io da almeno un anno e mezzo, adoro “far finta” di voler vincere a tutti i costi, perchè adoro vedere l’espressione che si accende nello sguardo del mio avversario. Mi piace vedere le persone VIVE.
Ma la realtà dei fatti è che le partite migliori di quest’anno sono state quelle in cui mi sono sentita in sintonia con le carte e con il mio avversario e il gioco è stato interessante e giocato ad un livello alto.
Ecco. Per me la comprensione dei 3 Principi ha fatto anche questo ultimamente. Mi ha fatto godere del giocare a carte (e del giocare alla vita), avendone un’esperienza magnifica a prescindere dal risultato finale.
E nell’osservare curiosa come è cambiato il mio modo di giocare, ho scoperto che quando sei disposto a perdere, ti senti pieno, ricco, e senza paura.
Allora ieri sera, in un momento di ispirazione mi sono alzata dal letto, sono scesa al tavolo dove mi attendeva il mio computer. L’ho acceso, ho iniziato a pestare sui tasti e questo è quello che ne è uscito. Spero ti porti la stessa gioiosa forza che avevo io mentre le parole prendevano forma.
SII DISPOSTO A PERDERE:
Sii disposto a perdere.
Perdere buone idee per averne di geniali.
Perdere una buona occasione per una migliore per te.
Perdere relazioni che occupano il tuo tempo, ma non riempiono il tuo animo.
Perdere tutto ciò che ti fa stare in uno spazio mediocre in cui non ti rispecchi.
Sii disposto a perdere l’approvazione degli altri, ogni volta che questo significa guadagnare il rispetto per te stesso e la vita che vuoi vivere.
Sii disposto a perdere una disputa, un contratto, un’amicizia, un affare, se tenerlo ad ogni costo ti farebbe perdere molto di più nel lungo termine.
Sii disposto a perdere cattive abitudini, pensieri che non ti appartengono.
Sii disposto a perdere anche se hai una mano vincente, se questo significa far vincere per una volta qualcuno che ami, e che perde sempre.
Sii disposto a perdere.
E quando sarai disposto a perdere, allora inizierai a perderti. Ti perderai nella vita, nel fluire e nella bellezza di questo momento.
E allora capirai, che quando sei disposto a perdere, poi vinci.
Vinci al gioco più importante di tutti. Quello della vita.
E ti sentirai pieno di assi nella manica e fortunato, perché la vera ricchezza è assenza di paura nel vivere e godere di ogni singolo istante.
Chiara Grandin
Beh che dire… Mi sono venuti i brividi a leggere questo post. Ti fa riflettere. È proprio vero che perdere non significa per forza fallimento ma bensì, guardando da un’altra prospettiva, dare la possibilità di vivere nuove cose, nuove esperienze, nuove persone, nuovi attimi. Aprire la porta della vita per cose nuove. Grazie Chiara
AH CELESTE! Che gioia leggerti! Sono così felice delle tue realizzazioni! Un abbraccio
Grazie per la grande libertà e leggerezza che ho imparato ascoltando le tue parole !
@Sara: la mia fan numero 1… 😉
Nessuna mongolfiera si alza nel cielo senza sganciare la propria zavorra.
@Massimo: proprio vero! A presto!
“Si chiude una porta, si apre un portone” mia mamma docet (anche un detto popolare). Chiudere, perdere, una parola diversa ma sempre la stessa sensazione. Grazie per queste tue parole, una fantastica direzione nella quale guardare. A presto, A.
@Agnese: tua mamma era molto saggia. Un abbraccio grande
Che dire Chiara? Leggere queste parole oggi ha un che di incredibile, infatti devo iniziare a prendere importanti decisioni che cambieranno la mia vita.
Mi mancava un tassello per rimboccarmi definitivamente le maniche e partire. Magicamente, eccolo qua: …quando sei disposto a perdere, poi vinci.
Grazie.
Molto bello leggerti Daniela! Avanti tutta. So che farai le cose in un modo davvero giusto. Sei una persona magnifica. Non temere.
ciao chiara, questo articolo l’ho riletto piu e piu volte…..è bellissimo e vorrei davvero riemergere,ma la sofferenza e il buoi mi tirano giu,sono ancora troppo forti…
Ma cio che mi fa stare peggio è il non riuscire a rialzarmi velocemente dopo un fallimento, dopo che qualcuno va via….
So che quando c’è il vuoto dentro di noi è per lasciar spazio a qualcosa di nuovo……ma perche fa cosi male?
Grazie Chiara.
Un grosso bacio.
@Vale: Fa così male perché non ti permetti di lasciarti attraversare completamente da quella sensazione. Fa così male perché credi che non ti rialzerai. Fa così male tutte le volte che credi al pensiero che la tua vita sia finita li. Fa così male quando ingombri la tua mente di mille congetture che non ti permettono di sentire quel che c’è e lasciarti attraversare da esso. Fa così male se pensi che il tuo benessere sia perduto per sempre. Fa così male perchè “pensi” cose e le credi vere, senza considerare che potrebbero arrivare nuove realizzazioni… persino ora.
Quando sarai pronta ad andare oltre, magari sarà il momento in cui iniziare un meraviglioso percorso di coaching con me. A presto!