“You think Resistance isn’t real? Resistance will bury you”
– Steven Pressfield –
Frase piuttosto forte, ma anche piuttosto vera. Tradotta suona più o meno così:
“Pensi che la resistenza non sia reale? La resistenza ti seppellirà”.
Resistere è un termine che può avere diverse connotazioni, anche molto positive. Tuttavia il tipo di resistenza al quale fa riferimento l’autore citato, e di cui parlo io questa mattina, è quella che ti trattiene dal fare quello che nella tua testa vorresti fare, ma poi non fai.
Tipo? Tipo fare quella chiacchierata sincera che rimandi da tempo Tipo chiedere quell’aumento o avanzamento di carriera. Tipo iniziare ad allenarti per essere più in salute. Tipo fare quel viaggio che hai soldi per fare, ma sembra non esserci mai il momento giusto. Tipo essere coraggioso/a e dire quello che davvero pensi e smetterla di fingere gentilezza quando in realtà dentro di te sei tutto tranne che accomondante.
La resistenza che trattiene.
Tutti facciamo esperienza di questo tipo di resistenza. Quella che trattiene e per la quale si rimane fermi. Vuoi un esempio? Pensa a qualcosa che è da un pezzo che dici di voler fare, ma non stai facendo. Ecco. Non stai ancora facendo quel qualcosa perché ogni giorno, segui la resistenza, che si trasforma in inerzia e pare rendere sempre più difficile entrare in azione.
Allora di solito cosa facciamo? Cerchiamo sostegno e supporto per cercare di vincere quella resistenza. Ogni tanto serve. Ma più spesso di quel che si crede si spendono ore parlare, analizzare, discutere, ricercare le cause del “perché” non faccio quello che in realtà vorrei fare, senza che nulla cambi. Risultato? Non granché, tranne che per un po’ ti sei sfogato/a. Mantenendo attiva l’abitudine a non entrare comunque in azione, ma giustificando il motivo, con mille sensatissime ragioni.
Poi un giorno succede qualcosa. Qualcuno che ami o che conosci muore improvvisamente, ti diagnosticano una malattia grave… o più semplicemente accade qualcosa che ti sveglia dal torpore e tu smetti di resistere e vegetare nella tua testa e inizi. Inizi cosa? A vivere e agire secondo quello che senti davvero giusto per te nel profondo.
Ma cos’è che cambia così radicalmente e d’improvviso? La prospettiva.

Quando la prospettiva cambia.
Prima stai nella tua mente ovattata da pensieri abituali che nemmeno metti in discussione, improvvisamente ti svegli e vedi qualcosa di nuovo.
Lo so, è piuttosto estremo e diretto il post di oggi, ma credimi quando ti dico che dopo 16 anni in cui quotidianamente faccio coaching e ascolto le storie delle persone, so esattamente di cosa sto parlando.
La vita, quella che ti fa sentire vivo davvero, inizia quando smetti di trascorrere gran parte del tuo tempo a “raccontartela”.
Quando resistiamo, ovvero quando facciamo di tutto pur di non dare vita a qualcosa che per noi conta, ci stanchiamo da morire. Sembra che richieda meno fatica, ma nel lungo termine ce ne fa fare infinitamente di più. Quindi magari viviamo anche lunghe vite. Lunghe stanche vite, in cui pare sempre non ci sia abbastanza tempo. Non abbastanza denaro. Non abbastanza amore. Non abbastanza “treni che passano e il mio l’ho già perso, povero/a me”.
La soluzione?
Oggi non ti darò la “soluzione” a questo problema. Perché andare oltre la resistenza, non ha un’unica soluzione e non necessariamente si fa sempre allo stesso modo. Tuttavia esiste qualcosa che è sempre uguale quando passiamo dal resistere al creare.
Accade che sentiamo in noi quella resistenza, ma smette di avere tanta importanza, quindi smettiamo di prestarle attenzione, quindi iniziamo ad entrare in azione e nel farlo, l’inerzia inizia a giocare a nostro favore, generando movimento. Un movimento fatto di azioni, parole, idee nuove, creative, fluide che è sempre più facile seguire.
E’ quando ti rendi conto che puoi smettere di prendere sul serio tutta questa confusione mentale che ti fa credere che “non è il momento giusto” e semplicemente ti metti in gioco, che qualcosa inizia a dipanarsi nella tua mente e inizi a vedere. E a creare.
Per quanto qualcuno ti possa descrivere cosa accade quando passi dall’inerzia all’azione, dalla resistenza alla creazione, l’unica cosa che realmente ti darà un’esperienza di questo è farlo tu stesso/a.
Un gioco per te, verso un’esperienza nuova del creare
Eccoti la soluzione per oggi:
- Scegli una cosa che dici di voler fare da tempo. Chiediti se la vuoi ancora. Se la risposta è no, scegline un’altra. Se la risposta è sì, domandati questo: Qual è la prossima azione concreta che posso fare ora per realizzare quella cosa/obiettivo/visione?
- Ascolta la risposta che emerge da dentro. Poi agisci.
La risposta può essere la migliore possibile per te, o una delle tante a tua disposizione. Non importa. Non perdere troppo tempo ad analizzare la risposta (e quindi a resistere di nuovo). Una volta che hai una risposta e che ti sembra buona, mettila in atto: fallo e basta. E se qualcosa dentro di te resiste, lascia che resista, e tu procedi lo stesso. Semplice? Molto.
Lo farai? Solo tu lo sai.
Nei commenti, se vuoi lasciarne uno, non scrivermi tutte le importantissime ragioni per cui al momento ti sembra impossibile avanzare o le mille obiezioni che ti vengono. Fai qualcosa di nuovo: fai l’esercizio e basta, e scrivimi solo quello che accade e le nuove conclusioni che trai dopo averlo fatto. Tutto chiaro? Spero di sì.
Buona sperimentazione. Buona settimana.
Chiara Grandin
The Life Coach
PS: Se mi leggi da un po’ e senti che qualcosa risuona in te quando mi leggi, la prossima azione per te è contattarmi per fare la Sessione Strategica di Chiarezza Mentale. A presto
.. E se senti la paura fallo lo stesso! Butta il cuore oltre l’ostacolo… Ma questo è un altro capitolo.. Forse…
Grazie Chiara. Senza tanti fronzoli arrivi sempre al punto.
Prego Barbara. A presto 😉