Cosa significa essere la versione migliore di noi stessi? È gennaio di un nuovo anno e trovo che questo sia il momento perfetto per puntare il nostro sguardo a questa domanda e iniziare a dar voce, vita e spazio alla versione migliore di noi stessi.
Quando il vecchio anno si conclude, come molte altre persone, faccio sempre una una revisione dell’anno trascorso. Avendo fatto del coaching il mio lavoro accanto ad Alessandro, l’uomo con cui vivo e lavoro da sempre, abbiamo un sistema collaudato nel tempo per fare questa revisione. E se il processo segue un filo logico e una certa struttura, rimango sempre stupita dal fatto che spesso ciò che emerge durante la revisione siano considerazioni intuitive, spontanee e spesso illuminanti che mi portano a rimettere in prospettiva tutto il mio vissuto per trarne degli insegnamenti.
Insegnamenti e intuizioni da spargere sul terreno del mio animo, per far fiorire i frutti migliori possibili.
Arare il terreno dell’animo, seminare cose buone, togliere le erbacce, nutrire e innaffiare nel modo migliore, poi lasciare che emergano i frutti. Infine raccogliere e ricominciare il ciclo.
Questo per me significa essere la versione migliore di noi stessi.

ARARE IL TERRENO DELL’ANIMO.
Come si ara il terreno dell’animo? Facendo prendere aria alle zolle. Io vivo in campagna e a dicembre è facile iniziare a vedere le zolle giganti nei campi. Ogni terreno per dare nuovi frutti ad ogni stagione deve essere arato. Ma a ben pensare anche il nostro animo e la nostra essenza hanno bisogno di “aria fresca”, specialmente quando le finestre della nostra mente sono state a lungo al chiuso a respirare aria viziata.
E’ facile riconoscere l’aria viziata della nostra mente sai? Ti trovi a rimuginare sempre sugli stessi pensieri e le stesse questioni e la sensazione si fa pesante. Stare nell’aria stantia della mente è come cucinare un soffritto di cipolla senza arieggiare la cucina, lasciarla chiusa per mesi e poi chiedersi come mai la stanza sappia da puzza.
Non c’è nulla di sbagliato nella stanza in sé, né nel far soffriggere la cipolla. Non c’è neppure nulla di sbagliato nel tenere le finestre chiuse. Semplicemente se vuoi che la puzza non aleggi, devi aprire le finestre e lasciare entrare aria nuova.
A questo punto ci sono persone che credono che quindi, una soluzione più duratura, potrebbe essere quella di non soffriggere mai più cipolla in casa loro, per evitare per sempre quell’odore, ma la realtà è che persino chi sceglie di pranzare sempre fuori casa, e usa profumi per l’ambiente, se non apre mai le finestre sentirà aria stantia, anche se più profumata.
Le finestre, se vuoi aria fresca, vanno aperte.
Un campo per dare nuovo raccolto, va arato.
La mente, per schiarisi ha bisogno di prospettiva.
E al nostro animo per innalzarsi e permetterci di essere la versione migliore di noi dobbiamo permettere di essere attraversato da nuovi pensieri.
SEMINARE COSE BUONE
Se vuoi raccogliere il mais in campo, ma esce barbabietola, significa che hai seminato male? Forse. Oppure significa che su quel campo doveva crescere barbabietola, anche se tu ci volevi il mais.
A volte essere la migliore versione di noi stessi, significa accettare di essere qualcosa di diverso da quello che pensavamo di essere.
In una serie che amo profondamente intitolata THE WITCHER, uno dei personaggi, Jaskier (Ranuncolo in italiano) dice:
“Chi possiamo essere se non siamo più in grado di fare l’unica cosa per cui ci troviamo su questo continente?”
Ci sono momenti in cui cambiamo così profondamente nella vita che ci sentiamo improvvisamente come un campo dove si è sempre raccolto il mais che improvvisamente fa fiorire barbabietole. La sensazione che proviamo di solito è di sentirci smarriti, spaesati, snaturati. Non siamo più il campo di mais, ma non ci riconosciamo nemmeno nella barbabietola. Eppure il campo non decide quali semi accogliere, è il contadino a piantare quei semi.
Per me il Contadino che semina cose buone nel nostro animo, è il Principio Mente. Quell’intelligenza infinitamente più grande di te e di me, che ci mette nella condizione di essere la migliore versione di noi. E la versione migliore di noi non è sempre qualcosa che conosciamo. A volte è qualcosa di diverso da quello che noi credevamo, ma non per questo qualcosa di meno buono. Aprirsi a questa possibilità, che siano state seminate cose buone in te anche se diverse da quelle che hai conosciuto fino ad oggi, è aprirti alla versione migliore di te.
TOGLIERE LE ERBACCE
In una conversazione con Alessandro, qualche giorno fa, paragonava le relazioni della nostra vita a dei campi. Stavamo parlando di alcuni dei nostri amici più cari e Alex (lo chiamo così io) mi diceva:
“A volte la relazione non è pronta per dare frutti, a volte devi prenderti il tempo per togliere le erbacce e farlo con cura e pazienza.”
L’ho trovato molto saggio. Allora mi domando quali siano le erbacce nel campo del nostro animo che possono ostacolarci nell’essere la versione migliore di noi?
Ancora una volta mi viene in aiuto THE WITCHER quando uno dei personaggi dice:
“A volte ipotizziamo il peggio solo perché sperare ci fa paura”
Ecco. Questo è l’ostacolo degli ostacoli. Credere che non ci sia speranza per noi. Credere che tutti i treni siano già passati. Credere che per il fatto di non esserci riusciti fino ad ora, significa che non ci riusciremo mai. Quello che ad oggi direi essere l’erbaccia da togliere periodicamente nel nostro campo interiore è l’assenza di speranza. Quell’attitudine a ipotizzare il peggio. E non per essere degli inguaribili ottimisti. La versione migliore di noi, emerge solo quando siamo disposti a credere in qualcosa di più grande e migliore, anche quando tutto sembra perduto. E a volte prendersi cura della relazione con noi stessi, significa smettere di prendere sul serio tutto quello che ipotizziamo da pessimi stati del nostro animo per lasciare che una saggezza più grande ci mostri qualcosa di diverso. Anche quando fa paura.
NUTRIRE E INNAFFIARE IL CAMPO
Non esiste cosa più paurosa del permetterci di sperare con tutto il nostro animo nella essenza più profonda di noi che spesso, spessissimo ci conduce in territori inesplorati dove iniziamo ad essere in grado di compiere cose che sembrava impossibili fino ad un attimo prima.
Essere la migliore versione di noi per me, significa nutrirci di cose vere. Cose che hanno profondamente senso per noi e tralasciare il resto.
Ad oggi nutrire ed innaffiare il campo del mio animo e di quelli altrui, siano essi clienti, amici, familiari, per me significa guardare in direzione dei 3 Principi. Guardare alla natura di come faccio e facciamo esperienza della vita. Ovvero dall’interno per poi creare all’esterno. Significa alimentare quello che funziona, far morire quello che no.
Ognuno di noi, quando si ferma un momento e si ascolta, sa percepire cosa da nutrimento vero alla propria vita e cosa no. Scritti di ogni tempo e luogo e cultura e religione portano l’essere umano a riflettere su questo da secoli. E la verità benché possa assumere vesti diverse, sempre lo stesso sapore ha. Sa di “vero”. Non ho ancora incontrato un essere umano su questa terra, che quando sente qualcosa di vero, ne rimane indifferente.
Per me nutrire il mio campo significa anche crescere e camminare accanto a persone che sono disposte, ognuna con la propria unicità, a guardare in una direzione simile.
Le grandi cose della vita non si fanno soli, ma insieme. Quando Alessandro ed io abbiamo creato UNA VITA LEGGENDARIA, di cui ti parlerò quest’anno, l’idea era proprio quello di un luogo dove le persone possano creare attraverso la comprensione dei Tre Principi, oltre i limiti di quello che ritengono possibile.
Nutrire e innaffiare il campo del nostro animo, è anche fare scelte con assenza di paura, che ci portano a scoprire qualcosa che ancora non sappiamo.

LASCIARE CHE EMERGANO I FRUTTI
Una volta che il campo è stato nutrito e innaffiato ripetutamente, il Contadino non fa più nulla. Attende e si occupa di altro.
Essere la versione migliore di noi, significa ad un certo punto, attendere che i frutti emergano.
Il seme una volta piantato e nutrito, cresce.
La versione migliore di te, anche. E’ già lì, e nell’aprirti a tutto quello che ti ho descritto sopra, anch’essa come un seme, crescerà, e i frutti emergeranno. È inevitabile, persino quando credi che sia impossibile per te.
Un mio amico nell’ascoltarmi parlare di questo mi ha fatto un’obiezione.
“Chiara, la versione migliore di noi, non può emergere se l’ambiente gli è ostile. Nessuno dà il meglio di sé in un ambiente ostile”.
Credo che tutti noi a qualche livello sentiamo della verità anche in queste parole. Tutti ci troviamo ingabbiati o incapaci di esprimerci al meglio, quando ci sentiamo minacciati da qualcosa o qualcuno.
La comprensione dei 3 Principi in questo ci rende molto meno reattivi e più intelligenti quando ci sentiamo minacciati o in un ambiente ostile.
In che modo? Primo ci aiuta a vedere che la nostra esperienza del mondo viene da dentro. A volte siamo circondati da persone che ci amano, eppure ci sentiamo ingabbiate o in pericolo ugualmente. A volte siamo circondati da persone alle quali non importa davvero nulla di noi, e inaspettatemente ci sentiamo forti e in grado di fare azioni estremamente efficaci.
A volte ci sentiamo minacciati, ma la minaccia non esiste.
A volte la minaccia esiste, e noi ci sentiamo in grado di muoverci abilmente per schivarla o aggirarla come un ninja invisibile.
Anche questo per me è essere la versione migliore di noi.
Essere in grado di attingere al meglio che possiamo fare in quel dato momento, in quella data situazione, senza pretendere da noi stessi più di quel che siamo davvero in grado di fare in quel momento.
RACCOGLIERE I FRUTTI
Arriva il momento del raccolto. Quello è il momento in cui si raccolgono i frutti, perché essi possano essere mangiati e diventare a loro volta nutrimenti per altro.
Ecco un buon modo per me di fare la revisione dell’anno appena trascorso. Guardare ai frutti che ho prodotto, e al modo in cui essi hanno portato nutrimento a me, agli altri al mondo. Gioire di questo. Celebrare la vita.
Rendersi conto della strada fatta, e non solo dei traguardi mancati.
RICOMINCIARE IL CICLO.
Dopo la celebrazione, tutto riparte da zero. In passato sentivo un senso di fatica, come a dire: ma come, ho fatto tutto questo lavoro e ora devo ripartire da zero? Oggi penso solo: è il momento di un nuovo ciclo.
Non si riparte mai da zero. Perché ad ogni nuovo ciclo, se sarai diventato bravo a farlo, porterai con te il meglio dei tuoi apprendimenti, il meglio della saggezza che hai sperimentato fino ad oggi.
Parte di questo per me è tornare a vedere i traguardi mancati che desidero ancora raggiungere. Significa guardare a quello che ancora non ho creato, ma che desidero provarci.
Rendersi conto dei traguardi mancati, in modo neutro, e senza nessun attaccamento è ciò che mi permette di vedere cosa ha funzionato nel mio modo di agire e cosa no.
Al netto dei pensieri di inadeguatezza e delle lagne della nostra mente del tipo “ecco non ce la farò mai e via dicendo” il processo di creazione di qualsiasi cosa è semplice:
Ha un inizio, un punto di partenza, che è dove sono ora.
Ha una rotta: una direzione verso la quale voglio muovervi.
Ha un’azione da compiere: il prossimo passo verso quella direzione.
Alessandro ed io da oltre 16 anni aiutiamo le persone a creare una vita meravigliosa. A farlo diventando la versione migliore di loro stessi. A farlo partendo da una comprensione dei 3 Principi. A farlo e basta, perché anche solo muoversi in quella direzione, per noi vale la pena, a prescindere dal risultato finale.
Ecco. Essere la versione migliore di noi stessi, per noi significa questo: diventare quel tipo di persone che guardano nella direzione di quello che vogliono, creano passo dopo passo. Imparano da quello che funziona e quello che no, senza troppi drammi mentali. Ed infine diventano qualcosa di più grande mentre si muovono in questa vita, a prescindere da tutto quello che non è sotto il loro controllo.
Se senti che è arrivato il tempo di “aprire le finestre” noi siamo qui.
Lasciami un commento, scrivimi una e-mail a chiara@chiaragrandin.com, oppure contattami per una sessione strategica gratuita. Ti risponderò di certo e valuteremo insieme cosa sia perfetto per te e questa fase della tua vita.
A presto.
Chiara
Bellissime parole. Le metafore mi aiutano sempre a comprendere meglio concetti profondi e veri. Grazie Chiara!
@Chiara: bello averti qui. A presto!