Negli ultimi mesi ho avuto modo di riflettere spesso sul negoziare e sul concetto del “consenso”, sia da un punto di vista personale che professionale.
La comprensione dei 3 principi mi ha portato a vedere che spesso non negoziamo, nè chiediamo quello che davvero vogliamo per paura.
Può essere la paura che ci venga negato quello che chiediamo, la paura di risultare troppo espliciti. La paura di osare, la paura che le cose vadano storte.
Può essere la paura di fallire, la paura di non essere accettati per le nostre richieste.
Ho avuto parecchie conversazioni interessanti al riguardo, molte sfidanti.
Mi sono trovata a negoziare in questi ultimi mesi come mai prima nella mia vita.
Per lavoro, in amicizia, in amore, in famiglia, con me stessa. Mi sono trovata ad aiutare persone, clienti e amici, a fare chiarezza sui loro interessi e sulle richieste che volevano avanzare ad altre persone personalmente, sentimentalmente e professionalmente.
Mi è stato chiaro che una buona negoziazione non è mai imposizione, ma è chiarezza.
Chiarezza di quello che per noi è importante e vogliamo davvero, espressa con altrettanta chiarezza a chi ci ascolta.
UNA BUONA NEGOZIAZIONE NASCE DALLA CHIAREZZA
Possiamo sederci al tavolo di una negoziazione sia esso il tavolo in una sala meeting aziendale, di un tribunale o quello di un bar in cui ci sediamo con una persona cara per dire cose importanti per noi, ed uscirne vincenti solo quando abbiamo chiarezza mentale.
Più paura abbiamo di esporre i nostri termini, più confusione ci sarà, più tenderemo per fretta o cattiva sensazione, o senso di colpa a dire sì a qualcosa che non ci convince o a dire di no a qualcosa che semplicemente non abbiamo ben capito perché non abbiamo ben ascoltato, o che abbiamo paura a prendere in considerazione perché è molto diverso da ciò che conosciamo.
Fondamentalmente più paura c’è meno capiamo quello che vogliamo, meno siamo capaci di esporre quelle che sono le nostre richieste, meno limiti sani per noi stabiliamo, meno osiamo, meno intelligenti siamo. Più paura c’è meno siamo in grado di ascoltare le richieste di chi ci sta di fronte, comprendere le loro motivazioni, ascoltare controproposte e arrivare a un accordo che soddisfi tutti.
Perché se c’è una cosa che mi è chiarissima è che una negoziazione ben riuscita è quella in cui tutti si alzano da quel tavolo con la sensazione di essere più forti e compresi.

Anche quando nell’alzarsi da quel tavolo si concorda che non si vuole stare a quel gioco con quelle regole.
Anche quando ci si rende conto che dopo aver ascoltato non è qualcosa che fa per noi.
Anche quando alzandosi da quel tavolo la collaborazione o relazione è andata a un nuovo livello inglobando le condizioni di tutti e trovandone addirittura di nuove.
LA NEGOZIAZIONE RIGUARDA OGNI ASPETTO DELLA VITA
Non fare l’errore di credere che la capacità di negoziare e dare o non dare il proprio consenso, sia qualcosa che riguarda solo grandi accordi finanziari o persone che lavorano in certi ambiti.
Negoziare, e farlo bene, con chiarezza interna, capacità di cogliere le esigenze di tutti, di mettere limiti quando li sentiamo buoni, di osare quando lo sentiamo giusto, è qualcosa che fa parte di ogni aspetto della nostra vita.
Se dovessi dire cosa mi piace insegnare alle persone nel coaching è questo: ascoltare le proprie esigenze più profonde, comunicarle a chi per loro conta con salda semplicità e onesta calma. Comprendere il punto di vista degli altri senza snaturarsi. Sedersi ad un tavolo e negoziare la direzione e fare in modo che da quel tavolo, ci si alzi con il senso di essere diventati di più il tipo di persone che vogliamo essere.
Che sia naturale, facile o difficile per te, inizia a negoziare. Tutte le volte che avrai chiarezza su quello che vuoi, esprimilo. Senti la paura ed esprimilo lo stesso. Potresti accorgerti tra un anno a partire da ora, di sentirti sempre più capace di andare nel mondo, chiedere quello che desideri, mentre ascolti quello che desiderano gli altri e di essere una persona che è disposta a creare un mondo in cui ci si alza da “quel tavolo” sentendosi più forti, più compresi, più liberi.
Buona festa del 2 giugno a tutti.
Chiara
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